BungaBunga Festa mesta del governo sobrio Dal tacco 12 di Ruby al ciabattare di Elsa Monti
Fenomenologia del party ai tempi del Professore: al posto della fontana di champagne Tavernello e cotechino low-cost
Austerity e sobrietà. Tempi difficili per gli italiani governati dal tecnico della parsimonia e delle tasse, il Professor Mario Monti. La sobrietà è la parola d'ordine, è la nuova pietra di paragone morale per il Belpaese piagato dallo spread e che cerca un riscatto per farsi bello in Europa. Il Corriere della Sera e Repubblica - questo dà la cifra dei tempi che corrono - si sono spesi nell'elogio della "sobrietà" del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui hanno riconosciuto il merito di una sceneggiatura molto spartana (luci, mobili, libri) per il suo noiosissimo discorso di fine anno. Il tempo passa, i governi cambiano, Berlusconi se ne va e arriva Monti. Tutto cambia. Ed è così che nell'Italia del Professore anche il bunga bunga muta fisionomia.Trova le differenze - Già, perché in queste ultime ore si fa un gran discutere della festa del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. Il leghista luciferino Roberto Calderoli si è già spinto a chiedere le dimissioni di Monti per una festa in un luogo pubblico per la quale "hanno lavorato almeno 50 persone (sottointeso: pagate dai contribuenti, ndr)". Ovvia l'associazione tra il party del tecnico e quello del Cavaliere. E qui inizia il gioco: trova le differenze. Inutile dire che di prove provate sulle reali discrepanze tra un bunga bunga e l'altro ce ne sono poche. Ci si deve così affidare alla fantasia, a quanto dichiarato dai diretti interessati e alle indiscrezioni di stampa. Per prima, una granitica certezza: la location. Se il Cavaliere spaziava da Arcore a Palazzo Grazioli fino a Villa Certosa, il professor Monti si è limitato a Palazzo Chigi. Sobrietà, insomma. Cenetta e tutti a nanna - Il premier, rispondendo a Calderoli con glaciale umorismo british, ha svelato che per il cenone di capodanno (concluso appena quindici minuti dopo la mezzanotte, e poi tutti a nanna...che tristezza) è stata la first lady Elsa Antonioli ad occuparsi di cibo e bevande, servite in tavola con sonoro sciabattare (altro che crepitio da tacco 12 che scandiva il ritmo a Villa San Martino). Le pietanze sono state acquistate a spese della moglie, ovviamente, "presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie)". Un capodanno all'insegna della tradizione: un cucchiaione di lenticchie e due fette di cotechino. Nei bicchieri Coca Cola e Tavernello per tutti. Altro che le fontane di champagne affittate da Silvio Berlusconi, le casse di Barolo e di bianco frizzantino, altro che crostini con salmone e caviale: Monti è un tipo sobrio. Niente Ruby Rubacuori - Quindi sotto la lente ci finiscono gli ospiti. Nei giorni dell'austerity, al tavolo di Monti c'è spazio solo e soltanto per la famiglia. Così alla cenetta a lume di candela di Palazzo Chigi ("una decina di persone al massimo"), il premier ha spiegato che erano presenti solo i familiari stretti: figli (uno dei quali, povero lui, recentemente licenziato dall'austera Parmalat) e nipoti di Mario ed Elsa, che hanno alloggiato ("a loro spese", ovviamente) all'Hotel Nazionale (questo sì, già un po' meno sobrio). Altro che veline, altro che D'Addario, Barbare Faggioli e Barbare Guerra, Raffaelle Fico, Api Regine (le Sabine Began che spiegano: "Il bunga bunga sono io"). Altro che Alessandre Sorcinelli. Niente Ruby Rubacuori vestita da infermierina che balla fantomatiche lapdance in stanze illuminate da un neon rosso, come ci avevano raccontato diversi quotidiani nei giorni più sbracati del massacro mediatico. Le origini della parola - Il termine bunga bunga, si può leggere su Wikipedia, è un'espressione "tipica della cultura indigena dell'Indonesia, è attestata nel corso del XIX secolo, in particolare nella letteratura odeporica e nella manualistica botanica, prevalentemente come toponimo dell'Australia o come usanza aborigena della stessa nazione. Il termine è stato poi ripreso nel 1910, nell'ambito di un celebre scherzo, durante il quale ne è stata volutamente fatta intendere un'origine africana, con l'attribuzione di un significato incerto". Da Gheddafi a Monti - L'evoluzione del bunga bunga è arrivata fino alla Libia di Gheddafi, dove il Colonnello si spendeva in terrificanti giochi erotici all'interno del suo tendone (il bunga bunga, appunto). Quindi il termine ha navigato per il Mediterraneo e ha conquistato Silvio Berlusconi. Secondo certa stampa e secondo i pm di Milano il bunga bunga era un'orgia bella e buona, mentre il Cavaliere spiegava: "E' una vecchia barzelletta". E c'è da scommetterci, durante i bunga bunga, Silvio di barzellette ne avrà raccontate a bizzeffe. Al party di Monti a Palazzo Chigi, invece, nemmeno una. Il Prof si è limitato alla frecciata (notevole) nei confronti di Calderoli. Concludendo il comunicato stampa, ha spiegato: "Non si può escludere possano esservi stati per l'amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente". Una battuta sobria, in perfetta sintonia con la linea evolutiva del bunga bunga.