Sprofonda Piazza Affari: -3,65%. Crollano i bancari
Allarme Istat: disoccupazione giovani record al 30,1%. Male tutte le Borse europpee, tensione sui titoli di stato
Nel giorno in cui l'Istat ha diffuso dati sulla disoccupazione preoccupanti per l'Italia, la Borsa milanese, la cui giornata era già nata sotto una cattiva stella, ha vissuto un nuovo giovedì nero. Dopo una partenza segnata da rialzi contenuti, Piazza Affari ha annullato i guadagni in pochi minuti per sprofondare in un pesante passivo. Intorno alle 10.30 il paniere principale Ftse Mib lasciava l'1,41% mentre il complessivo All Share perdeva 1,21 punti percentuali. Successivamente è iniziata una vera e propria picchiata, e a fine seduta il Ftse Mib ha perso il 3,65% e il complessivo All share il 3,24 per cento. Piazza Affari indossava la poco lusinghiera maglia nera di peggior listino d'Europa. Male anche gli altri principali indici: Londra ha lasciato lo 0,70%, Francoforte lo 0,25% e Parigi 1,53 punti percentuali. A Milano fortissime vendite sul comparto bancario. Peggio di tutti fa ancora Unicredit, che dopo aver raggiunto i livelli del 1992 nella seduta di mercoledì, dopo numerose sospensioni in asta di volatilità, ha chiuso in calo del 17,27 per cento. A raddrizzare la seduta non è riuscito nemmeno il buon esito dell'asta sui titoli di Stato francesi, con Parigi che ha collocato 7,96 miliardi di euro di titoli del debito pubblico a lungo termine, quasi tutto lo stock da 8 miliardi di euro che si era proposta di vendere. Ancora pressione sullo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi che ha superato i 520 punti base. Dagli Stati Uniti sono arrivati alcuni dati macro contrastanti, con l'indice Ism servizi salito meno delle attese, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese oltre le aspettative. Sale lo spread - Altre cattive notizie arrivavano dal fronte dello spread. Il differenziale tra i Btp italiani a dieci anni e l'omologo Bund tedesco non solo non accenna a riscendere sotto la quota d'allarme dei 500 punti base, ma dopo i lievi rialzi di inizio contrattazioni è volato fino a quota 523 punti, per poi toccare i 525 punti, per i timori sulla tenuta del sistema bancario spagnolo. Il rendimento dei Btp decennali è al 7,09%, quota tecnicamente insostenibile. Nella precedente giornata di contrattazioni lo spread aveva chiuso a quota 502 punti base. Borsa: chi sale e chi scende - A Piazza Affari affonda il comparto bancario, con Unicredit, più volte sospesa durante la seduta, che cede il 17,27% a 4,48 euro, dopo aver toccato i 4,46 euro, nuovo minimo dell'anno. Il titolo ha perso il 43,20% nell'ultimo mese, il 70,40% nei sei mesi. Forte il volume degli scambi giornalieri, pari a oltre 61 milioni 690mila pezzi. Raffiche di sospensioni anche per gli altri titoli del comparto finanziario che sprofondano in chiusura: Bpm (-10,74%), Banco popolare (-10,27%), Ubi (-8,90%), Mps (-8,55%), Intesa sp (-7,33%), Mediobanca (-6,29%) e Bper (-5,98%). Pesante, nel risparmio gestito, Mediolanum (-6,64%). Unici titoli positivi del listino principale Fiat (+3,57%), galvanizzata dall'annuncio dell'aumento al 58,5% della partecipazione in Chrysler, e Pirelli (+0,52%). Segno meno per il titolo industrial (-2,31%). Pesanti Finmeccanica (-4,80%) e Mediaset (-5,03%). Fuori dal Ftse Mib, tonfo della galassia Ligresti dopo i rialzi della vigilia: Fonsai -14,78% e Premafin -20,94%. Ieri, la holding dei Ligresti aveva diffuso una nota in cui riferiva di "contatti informali" con alcuni soggetti in vista di una ricapitalizzazione. Milano assicurazioni -4,15%.