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Monti: "La crisi in Italia? Tutta colpa del Cavaliere"

Prof all'attacco: "Berlusconi non ha ammesso la gravità della situazione e ha trascurato le liberalizzazioni. Ora l'Europa non abbia paura di noi"

Andrea Tempestini
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Il premier Mario Monti, intervistato dal quotidiano francese Le Figaro, dà la sua particolare interpretazione dell'attacco speculativo subìto dall'Italia. Di chi è la colpa? Semplice: Silvio Berlusconi. Secondo il premier le famiglie del Belpaese hanno un tasso di risparmio elevato e fanno scarso ricorso al debito. Perché, chiedeva allora il giornalista, questo forte attacco all'economia italiana e perché proprio nell'estate del 2011, più tardi rispetto ad altri Paesi? "La maggioranza al potere (il governo Berlusconi, ndr) ha messo in discussione la sua politica di austerità fiscale dopo le elezioni regionali andate male per lei a maggio, e questo ha destabilizzato i mercati. Inoltre il governo non ha voluto ammettere la grave assenza di crescita e ha trascurato le politiche di liberalizzazione che avrebbero potuto rimediare a questa carenza. Verso giugno-luglio le agenzie di rating hanno lanciato degli avvertimenti che hanno aperto la via agli attacchi mercati". "L'Europa non ci tema più" - Nel lungo colloquio con il corrispondente Richard Heuzè, Monti ha poi spiegato che "l'Europa non deve avere più paura dell'Italia", concetto sul quale viene titolata l'intervista pubblicata alla vigilia del pranzo di lavoro che avrà venerdì a Parigi con il premier francese, Francois Fillon, e con il presidente Nicolas Sarkozy. Monti ringrazia poi gli italiani per la "flemma tutta britannica" con la quale gli italiani hanno accettato la stangata, ossia "le misure molto pesanti" per far fronte alla crisi e rispondere alle richieste di Brxelles. E ancora, sul Belpaese, Monti ha spiegato che "in Italia disponiamo di una materia molto rara in Europa, un consenso di fondo dell'opinione pubblica a favore dell'integrazione europea. Io - ha ricordato il premier - sono stato commissario europeo per dieci anni e il presidente della Repubblica è un europeista molto convinto: noi abbiamo messo l'Europa al centro delle nostre preoccupazioni". "Francia e Germania non bastano" - Sul direttorio franco-tedesco che dirige e comanda il Vecchio Continente, Monti ha spiegato che l'armonia tra le due parti "è una condizione strettamente necessaria al buon funzionamento e allo sviluppo dell'Europa", ma "non è sufficiente". Secondo il premier "due paesi su 27, per quanto siano i più grandi, non possono decidere per tutti gli altri. Ho apprezzato molto - ha aggiunto - che Nicolas Sarkozy e Angela Merkel abbiano mostrato apertura verso l'Italia in occasione dei nostri incontri del 23 novembre a Strasburgo. Io porterò tutto il contributo dell'Italia ma sempre cercando di rendere minime le geometrie variabili nell'ambito del processo comunitario".

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