Carceri, la polizia s'incazza: scontro con il governo
Scoppia la polemica tra il vice capo della polizia e il ministro severino: "Camere di sicurezza inadatte. Braccialetti inutili"
I provvedimenti che il governo intende adottare per fronteggiare l'emergenza carceri non piacciono ai vertici della Polizia. "Camere di sicurezza inadatte a detenzione. Braccialetti elettronici? Da Bulgari ci sarebbero costati meno". Così il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo, si è sfogato, durante l'audizione in commissione Giustizia del Senato, davanti al ministro Paola Severino. Che non ha potuto far altro che giustificarsi con un laconico: "Sono norme concordate totalmente con il ministro dell'Interno, alla presenza dei vertici di polizia". E poi: "Le cose vanno messe alla prova, un giudizio sul provvedimento si potrà dare solo quando il sistema è stato completato"."Fondi insufficienti" - Cirillo nel suo intervento ha spiegato che "l'organico delle forze dell'ordine è fermo al 1989: ci sono 114mila carabinieri e 107mila poliziotti. E inoltre per custodire gli arrestati servirebbe un maggior stanziamento anche per il vitto e la pulizia". L'anno scorso, ricorda il vicedirettore generale della Ps, "sono stati stanziati 300mila euro", non sufficienti per coprire le spese per questo tipo di servizio. Inoltre, le udienze, continua il prefetto, dovrebbero essere fatte anche di "sabato e domenica" perché in prossimità dei fine settimana c'è una maggiore incidenza di arresti. Altrimenti, aggiunge, "dopo 48 ore i detenuti passano comunque in carcere e noi li abbiamo tenuti nelle camere di sicurezza inutilmente". Cirillo ai senatori della commissione Giustizia parla di "68.500 detenuti nelle carceri; più di tremila beneficiano della misura che consente di scontare gli ultimi 12 mesi ai domiciliari e altri 3.800 beneficeranno della nuovo normativa dei 18 mesi. In tutto sono 41 mila le persone in custodia ai domiciliari". I braccialetti elettronici - Riguardo ai braccialetti elettronici che dovrebbero essere messi ai detenuti ai domiciliari, Cirillo ha denunciato che "attualmente ne disponibili 2000: non sono numericamente sufficienti per i detenuti agli arresti domiciliari. Sono inoltre strumenti tecnicamente non idonei, perchè non dotati di sistema Gps e dunque non consentono la localizzazione". Di questi ha puntualizzato il vice capo della Polizia "sono solo 8 quelli attivi" e quanto ai costi, calcolati in circa 5000 euro ciascuno, "avremmo speso di più se fossimo andati da Burgari", ha commentato con una battuta.