Cerca
Cerca
+

MariDelSud Fini s'immerge nelle acque blu Ecco perché non era a salutare Tremaglia

Il presidente della Camera diserta i funerali perché è in spiaggia. A settembre la replica: pescava di frodo stelle marine

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Un mare di sventura per Gianfranco Fini, che entra nei suoi sessant'anni sbracciando nelle limpide acque blu dei Mari del Sud. Almeno questo è quanto hanno riferito alcune indiscrezioni di stampa, che invece confermano la presenza dei poveri Schifani, Casini e Rutelli nel super resort delle Maldive. Ma la vicinanza tra il leader futurista e qualche pezzo della barriera corallina viene indirettamente confermata anche dalla sua assenza al funerale del maestro, del compagno di una vita, Mirko Tremaglia. Lunedì, il fatto che Fini non fosse nell'uggiosa Bergamo a salutare lo storico esponente del Msi, ha fatto rizzare le antenne anche a tutti i camerati che omaggiavano una figura storica. Mistero risolto: Gianfri evidentemente aveva già prenotato, le bianche spiagge lo stavano aspettando, e in tempi di crisi la disdetta di volo e resort non si possono affrontare. E poi ci sono le immersioni da fare. Stelle marine - Già, le immersioni in quel mare di guai che le limpide acque blu gli hanno riservato. No, non si parla di politica. Il riferimento è tutto all'affaire delle stelle marine e dei molluschi che Fini aveva prelevato dai fondali marini della bella isola di Giannutri, provincia di Grosseto. La pesca dei molluschi era proibita, e dopo un lungo periodo di silenzio - del leader di Fli in quei giorni s'era parlato soltanto per un altra immersione, che lo portò fuor di metafora fino a raggiungere il relitto di un vascello - il presidente della Camera tornò in auge per la marachella marina (eravamo agli inizi di settembre). E non si trattò di un unicum, dato che il leader di Fli aveva già un precedente: sempre di pesca proibita si trattava, sempre a Giannutri eravamo, anno di grazia 2008. Eterno leader mancato - In questi ultimi due anni, da quelli della prima immersione proibita, la parabola politica dell'eterno leader mancato ha conosciuto nuove evoluzioni, sintetizzabili nel deterioramento del rapporto con Silvio Berlusconi, quindi nell'ormai mitologico "che fai, mi cacci?", fino allo strappo definitivo e all'inizio dell'avventura futurista. Dai tempi di Almirante e del Movimento sociale italiano sono passati 40 anni. Fini, dal Msi, è passato alla segreteria di An, quindi l'avvicinamento al Cavaliere e alla Lega, la dissoluzione di Alleanza Nazionale e l'ingresso nel Popolo della Libertà. Per diventare leader, di un partito che prende il 3% ha dovuto fondare Futuro e Libertà. Tutto questo per dire che se non fosse stato il suo compleanno di Fini ci saremmo dimenticati. Ma i sessant'anni e l'assenza dal funerale di Tremaglia hanno riacceso i riflettori su di lui, che ora prende il sole in spiaggia insieme alla sua Elisabetta Tulliani (si sussurra che per Natale Fini si sia riappacificato anche con Giancarlo, il 'cognato' di Montecarlo). Le ultime sue parole ufficiali sono state i complimenti a Napolitano per il discorso di fine anno. Tremaglia lo ha salutato con una frase su Facebook.

Dai blog