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Cortina Gli ottanta 007 del fisco in azione: terrorizzano e controllano vip e turisti

A capodanno controlli a tappeto: negozi, hotel, bar e persino rifugi. Ispettori vicino alla cassa e richieste di documenti a tutti

Andrea Tempestini
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Capodanno a Cortina. Con i soliti vip, la solita coppia Belen-Corona in testa, con la neve (pochina), con le mille luci degli addobbi degli hotel più belli, dal Cristallo al Miramonti e dallo storico de la Poste al nuovissimo Rosapetra Spa Resort, tutti rigorosamente esauriti, con le iniziative culturali di “Cortina InConTra” e “Una Montagna di Libri”, con lo struscio lungo Corso Italia, con i grappini alla frutta del Bar Sport, con i fuochi d'artificio sparati qua e là... E, grazie alle nuove direttive del governo Monti e del ministero dell'Economia, con gli ispettori dell'Agenzia delle entrate. Ben 80 a caccia di furbetti. Sguinzagliati dal direttore nazionale Attilio Befera («Gli evasori non avranno scampo», ha promesso in un'intervista al Messaggero) e da quello provinciale Domenico Vargiu in una maxi operazione per battere a tappeto negozi, alberghi, bar, ristoranti, pizzerie, persino malghe e rifugi della Regina delle Dolomiti. A coppie sono entrati negli esercizi commerciali, si sono presentati ai titolari e li hanno affiancati alla cassa per l'intera giornata, verificando lo zelo nell'emissione degli scontrini fiscali e chiedendo la documentazione relativa al bilancio 2009-2010 dell'attività. Con un occhio particolare a chi era pronto a pagare in contanti pellicce, orologi e gioielli. Un unicum nella storia ampezzana, legittimo ma certo anomalo, che ha dato vita a scenette alla Totò (si narra di un negoziante che invitava gli habitué nel retrobottega con la scusa di far vedere loro qualche chicca particolare e avvertirli delle presenze poco gradite...) e fatto parecchio discutere. Perché questo è il periodo clou dell'anno e star dietro agli ispettori per mostrare loro documenti e contratti d'assunzione comporta un notevole impiego di tempo, sottratto ai numerosi clienti in fila. «I bilanci si possono chiedere anche dopo l'Epifania e non magari il 30 dicembre», sottolinea il presidente dell'Ascom di Cortina, nonché assessore al Commercio, Luca Alfonsi, per il quale «è un momento difficile anche qui, con attività e alberghi in vendita» e tutto serve tranne un danno d'immagine. Più polemici alcuni negozianti che si chiedono ad alta voce perché sia toccato a loro subire il blitz e non a qualche altra località, magari del Sud, dove gli evasori non mancano di certo. «Vedremo se faranno una cosa simile anche a Taormina a Ferragosto», è il refrain più gettonato in piazza Venezia. Anche le Fiamme Gialle si sono dissociate dalla missione, prendendone ufficialmente le distanze. «Come Guardia di Finanza», ha specificato il capitano della compagnia locale Leonardo Landi, «non ci sogneremmo mai di mandare i nostri uomini, che peraltro sono soltanto 22, nei negozi dalle 8 alle 24 nei giorni a cavallo di San Silvestro. Già c'è la crisi, già non si muove un euro, se poi ci dobbiamo mettere pure noi a intralciare l'importante lavoro di questi giorni...». Perplessi pure i turisti che non solo hanno assistito in diretta ai controlli, sorseggiando in qualche caso l'aperitivo sotto lo sguardo arcigno degli “angeli custodi”, ma in qualche caso pare anche che si siano sentiti chiedere la carta d'identità o con quale macchina andavano in giro, magari un Suv o una Porsche. «Neppure quassù si può stare in santa pace», si lamenta un signore elegante dall'accento milanese di fronte all'Hotel de la Poste, «nelle mie uniche ferie durante l'anno, dopo 360 giorni di lavoro. Ce li ho sempre tra i piedi. E chissà quanto ci costano Ma che andassero piuttosto a controllare i latitanti mafiosi che abitano belli tranquilli nel loro paesello e si servono di prestanomi». Plauso generale, invece, per l'indagine selettiva e chirurgica che a fine dicembre, sempre a Cortina, ha smascherato quattro evasori totali che si dimenticavano di presentare la dichiarazione dei redditi pur conducendo una vita agiata e possedendo vari immobili di pregio: un idraulico, due artigiani del settore edile e un agente di commercio (cancellato dall'albo già nel 2001) capaci di occultare al fisco oltre 500mila euro e di sottrarre alle casse dell'erario oltre 100mila euro di Iva. di Miska Ruggeri

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