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Roma, gambizzato l'ex Nar amico di Fioravanti e Alibrandi

Francesco Bianco non è in pericolo di vita. L'uomo balzò all'onore delle cronace per gli insulti su Facebook alla comunità ebraica

Andrea Turco
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Non si ferma la serie di agguati nella Capitale. Lunedì sera Francesco Bianco, ex appartenente al gruppo neofascista dei Nar, è stato gambizzato intorno alle 20.30 presso Tivoli Terme, alle porte di Roma. Gli spari lo hanno colpito alla gamba, alla mano e al braccio. Stando a quanto rivelano alcuni testimoni oculari, due persone in sella ad un motorino si sono avvicinate all'uomo e una di loro è scesa per sparare. I due sono poi fuggiti dileguandosi nel buio. La vittima, trasportata in ospedale, non versa in pericolo di vita. Bianco, 51 anni, è già noto alle cronache per le posizioni neofasciste e antisemite che nel dicembre del 2010 gli erano costate una sospensione dall'Atac, l'azienda di trasporto pubblico della capitale, di cui era dipendente. Oltre che ai Nar, Bianco ha aderito anche a Forza Nuova, partecipando alla spedizione dei fratelli Fioravanti che portò all'uccisione del 'rosso' Roberto Scialabba a Cinecittà e alcuni precedenti penali. Una lite personale - Chi ha sparato sicuramente "non voleva uccidere", ma mandare "un segnale". Un segnale "molto forte". E' questo uno degli elementi di certezza intorno a cui si dipanano le indagini dei carabinieri chiamati a far luce sul ferimento dell'ex Nar Francesco Bianco. Al momento gli investigatori non tralasciano alcuna pista, anche se pare oggettivamente difficile che possano esserci legami, anche indiretti, con la passata militanza nella destra eversiva, decisamente troppo "datata": più credibile - considerato anche il carattere aggressivo di Bianco - l'ipotesi di una lite, risalente magari a qualche giorno fa, e di una successiva ritorsione, ma la verità e che per adesso manca un elemento più forte degli altri che possa orientare in una precisa direzione.  Il video dell'aggressione - Il lavoro dei carabinieri prosegue senza soste. In queste ore vengono passate al setaccio le testimonianze di quanti hanno raccontato le sequenze dell'aggressione, avvenuta davanti a un bar: l'arrivo a bordo di un maxiscooter di due giovani con il casco integrale, il tentativo di fuga di Bianco, i colpi (due) sparati da uno dei due aggressori, quello sceso dalla moto. Un "film" confermato dalle immagini riprese dal circuito di videosorveglianza di un negozio vicino: impossibile riconoscere gli aggressori, ma gli esperti esamineranno il video fotogramma dopo fotogramma alla ricerca di qualche particolare importante magari sfuggito ad una prima 'lettura'.

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