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Pisapia è peggio di Monti: aumenta l'Irpef per far cassa

L'assessore al Bilancio Tabacci prepara il ritocco della tassa fino allo 0,6%. "Mancano 460 milioni, aumenteremo le tasse"

Lucia Esposito
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Le prime tasse della giunta Pisapia sono state accompagnate dalla litania del «buco di bilancio» lasciato dalla precedente amministrazione. Alleggeriti i portafogli dei milanesi e venduto il 30% di Sea, l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci dà il benvenuto al nuovo anno con l'incremento dell'addizionale Irpef. «Nel 2012 mancheranno all'appello 460 milioni di euro, non è da escludere un aumento dell'imposta».  Oltre alla vagonata di gabelle del governo Monti, i milanesi potrebbero trovarsi presto con una nuova ritenuta in busta paga. Giuliano Pisapia ha introdotto l'addizionale Irpef per la prima volta nella storia di Milano all'inizio di agosto: un'imposta lineare dello 0,2% sopra i 33.500 euro di reddito (batosta da 350 euro l'anno). Un blitz da 41 milioni di euro.  Da settimana prossima, i partiti di maggioranza cominceranno a ragionare sui nuovi ritocchi, anche se la «manovra arancione» non dovrebbe approdare in consiglio comunale prima di febbraio. «Prima di approvare l'innalzamento vogliamo avere chiaro l'impatto dei provvedimenti del governo sui milanesi» dice il capogruppo Pd Carmela Rozza. «Poi è necessario tutelare i redditi medi, i più colpiti da questo momento di crisi». Il Pd punta a un intervento graduale. Più tasse sui redditi alti, prelievo minore sui redditi medi. Una cosa è certa: dalla leva fiscale Palazzo Marino conta di recuperare quasi duecento milioni di euro. Con ogni probabilità, si ragionerà su due scaglioni di reddito: i redditi da 33.500 a 50-60mila euro potrebbero essere stangati con lo 0,4% (uno scherzetto da 130-200 euro l'anno), mentre sopra i 60 mila euro lordi l'inasprimento potrebbe valere fino allo 0,6%. Lo schema finale, in ogni caso, sarà preparato soltanto dopo aver capito quanto il Comune potrà incamerare dalla nuova Imu (la tassa sulla casa reintrodotta da Mario Monti). La ricetta di Tabacci, però, non sarà facile da digerire per gli alleati di Pisapia. L'Idv boccia l'operato dell'assessore al Bilancio e rilancia la richiesta di dimissioni dal parlamento: «Tabacci deve lasciare l'incarico di parlamentare, finora il suo impegno in commissione Bilancio non ha portato nessun vantaggio a Milano» attacca il commissario cittadino Stefano Zamponi. «A Milano non solo si è venduto un gioiello di famiglia come Sea, ma adesso si continua a parlare di aumenti. A Torino il sindaco è uscito dal patto di stabilità, ma non sono successi sfracelli». Critico anche il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo: «Prima di aumentare l'Irpef bisogna far sì che non paghino i soliti noti. Con l'Irpef sappiamo che pagheranno solo i redditi da lavoro dipendente. Ci vuole un po' di fantasia». Il clima, nel centrosinistra, non è dei migliori: la delibera con il ritocco delle tariffe degli asili, elaborata dal vicesindaco maria Grazia Guida, è stata appena stoppata dai partiti della coalizione. «Prima serve una visione complessiva sul bilancio». Durissimo il capogruppo Pdl Carlo Masseroli: «Continuano ad aumentare le tasse. Il ritocco sull'Irpef è la dimostrazione che il buco di bilancio non esisteva. La vera sfida di oggi è garantire più servizi con meno imposte». Chiosa Riccardo De Corato: «Arrivano nuove tasse, è l'augurio di buon anno del tandem Tabacci-Pisapia». di Massimo Costa  

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