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La stangata per gli immigrati Fino a 200 euro per permessi

Ecco i rincari per richiedere o rinnovare il permesso di soggiorno. Da un minimo di 80 euro. Esentati gli under 18

Andrea Tempestini
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Arriva la stangata anche per gli immigrati: da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro per richiedere o rinnovare il permesso di soggiorno. E' una vera e propria mazzata quella che incombe sugli immigrati che a partire dal prossimo 30 gennaio dovranno fare i conti con la nuova tassa prevista dal decreto del ministero dell'Economia pubblicato sull'ultima Gazzetta ufficiale del 2011. Ma in questo caso Mario Monti non centra: il balzello, previsto in uno dei pacchetti sicurezza varati dal governo Berlusconi, non era ancora entrato in vigore: è stato sbloccato dal decreto firmato lo scorso 6 ottobre dagli allora ministri dell'Economia e dell'Interno, Giulio Tremonti e Roberto Maroni. I rincari - Nel dettaglio, bisognerà sborsare 80 euro per i permessi di soggiorno "di durata superiore a tre mesi e inferiore o pari a un anno", 100 euro per i permessi di soggiorno "di durata superiore a un anno e inferiore o pari a due anni" e 200 euro per il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo (la cosiddetta 'carta di soggiorno'). La somma si aggiunge ai 27,50 euro del permesso di soggiorno in formato elettronico e ai 30 del "servizio di accettazione delle istanze sottoposte a bollo". Le esenzioni - Non sono tenuti a versare la nuova tassa gli stranieri under 18, quelli che entrano nel territorio nazionale per ricevere cure mediche (e i loro accompagnatori), quelli che richiedono il rilascio e il rinnovo del permesso per asilo, richiesta di asilo, protezione sussidiaria o motivi umanitari e quelli che richiedono l'aggiornamento o la conversione del permesso di soggiorno in corso di validità. I soldi incassati per metà andranno a per metà finanziare lo speciale 'Fondo rimpatri' finalizzato a coprire le spese connesse al "rimpatrio dei cittadini stranieri rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale verso il paese di origine, ovvero di provenienza"; l'altra metà finirà al ministero dell'Interno per le spese di "ordine pubblico e sicurezza" (40%), per gli 'Sportelli unicì (30%) e per l'attuazione dell'Accordo di integrazione previsto dal testo unico sull'immigrazione del '98.

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