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Il discorso del Colle tradotto Sono guai, la Merkel ha rotto

Ecco le parole di Napolitano prima del passaggio al politichese: le due paginette si trasformano in un discorso fiume

Nicoletta Orlandi Posti
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Grazie ai buoni uffici di un corazziere disertore, Libero è riuscito a mettere le mani su un documento di incommensurabile valore: il discorso di capodanno del presidente della Repubblica così come uscito dalla penna di Giorgio Napolitano e prima dell'obbligatorio passaggio all'ufficio Politichese del Quirinale, che - come avviene ogni anno - ha trasformato le due paginette chiare ed esaustive partorite dal capo dello Stato nel mattoncino in quattordici cartelle ad alto tasso di subordinate che è stato letto l'altra sera a reti unificate ed ascoltato da tredici milioni di incolpevoli cittadini. Grazie all'inestimabile ritrovamento, questo giornale è in grado di offrire ai propri lettori la traduzione simultanea del discorso di Capodanno. Paragrafi 1-2: buon anno a tutti e grazie per avere preso tanto sul serio la faccenda dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Non me l'aspettavo nemmeno io. Paragrafo 3: il tutto nonostante la crisi, per giunta. Paragrafi 4-5: a proposito, la crisi brutta deve ancora venire. Mettetevi nella testa che la spremuta di sangue è appena cominciata e toccherà a tutti, incluso lo Stato che spende troppo. Paragrafo 6: fino a un po' di tempo fa eravamo messi bene e sembravamo un Paese ricco, poi i politici si sono mangiati tutto. Anche gli evasori fiscali ci hanno messo del proprio, però. Paragrafo 7: a costo di sembrare ripetitivo, bisogna tagliare la spesa pubblica. Paragrafi 8-9: occhio a non prendersela troppo con la povera gente, anche perché inizia ad essercene tantina. Occhio però anche a pensare di non toccare il comparto lavoro-welfare: non possiamo permettercelo. Paragrafi 10-11: prima che su questo a qualcuno venga in mente di ritirare fuori la storia del migliorista a braccetto col padronato, vorrei mettere in chiaro che io giravo le fabbriche quando voialtri avevate ancora i calzoni corti. Quindi, cari sindacalisti, toglietevi dalla testa di mettervi di traverso e per una volta provate ad essere minimamente costruttivi, se ci riuscite. Paragrafo 12: oppure devo ricordarvi le gravi prove superate negli anni '70 grazie al contributo del sindacato? Paragrafo 13: se qualcuno non l'avesse ancora capito, qui incombe la recessione e sarà meglio che ciascuno si attrezzi per fare la propria parte. Paragrafo 14: nonostante Bossi e qualcun altro dicano il contrario, il governo va che è una meraviglia: pensa al Nord, al Sud, ai giovani, alle donne e a tutto quello che i partiti sostengono sia stato dimenticato. Serve solo tempo, ma su questo tra un po' ci torno. Paragrafo 15: vi ho già detto che bisognerà fare i sacrifici? Bene, ve lo ridico. E per essere certo che capiate aggiungo pure che o fate i sacrifici o di mezzo ci vanno i figli. Più chiaro di così. Paragrafi 16-17: poi c'è l'Europa. Con la quale siamo - e abbiamo pacchi di motivi - imbestialiti oltre ogni limite. Da cosa seria che doveva essere, l'Europa è uscita fuori una mezza fregatura. Paragrafo 18: dico a lei, signora Merkel. Questa storia che vi chiudete da una parte lei e Sarkozy a decidere tutto per conto vostro non va bene. Tutti devono avere voce in capitolo nel piano salva-terga, dato che ce le stiamo giocando tutti. Paragrafo 19: a proposito, qui sarà sei mesi che facciamo i bravi ed eseguiamo qualsiasi ordine venga da Bruxelles. Un grazie ci starebbe pure. Paragrafo 20: Berlusconi è una bravissima persona. Anche gli altri partiti che si sono rimangiati le elezioni anticipate non sono male. Paragrafo 21: Monti sta lì fino al 2013 e guai a toccarlo. Se nel frattempo i partiti vogliono dilettarsi scrivendosi una bella legge elettorale per fare fuori Bossi e Di Pietro non sarò io a fermarli Paragrafo 22: cari elettori, capisco la tentazione ma non fatevi prendere per il sedere da Beppe Grillo Paragrafi 23-24: poi il giorno che si vorrà fare qualcosa per carcerati e immigrati non sarà mai troppo presto. L'ha detto anche il Papa. Paragrafo 25-26-27: auguri anche ai nostri ragazzi laggiù, a chi fa volontariato e a chi aiuta la povera gente, perché anche loro sono un modello di coesione. Paragrafo 28: buon anno e tante care cose. di Marco Gorra

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