Cerca
Cerca
+

Rai, lo show di Capodanno: uno spot contro il canone

Veglione sobrio? No, mesto e bollito: gag scontate, ospiti bolsi, zero brio. Ecco un motivo per non pagare l'abbonamento

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

A un certo momento, lo spettatore non capiva più che canale stesse guardando. Se fosse effettivamente sintonizzato su Rai1 per seguire L'anno che verrà con Carlo Conti oppure se fosse finito per errore su Rete4 dove trasmettevano Fantozzi-Il ritorno. In effetti lo show di Capodanno della rete ammiraglia - in diretta dal PalaTre di Courmayeur - viaggiava su tonalità fantozziane, nonostante abbia raccolto gli ascolti più alti della serata (36,6% di share nella prima parte, 41,66% nella seconda). A seguirlo con attenzione c'era da ridere per la disperazione, specie quando affiorava alla mente il pensiero che, per siffatta opera di ingegno, venivano utilizzati i soldi del canone. Inizio scoppiettante intorno alle 21: subito dopo la sigla,  sale sul palco Antonello Venditti. Quando Carlo Conti gli si affianca, sembra una gara a chi è più scuro di pelle (il conduttore lampadato, sebbene un po' meno del solito,  o il cantante ricoperto di fondotinta? Scelta difficilissima). La popstar esegue uno dei suoi classici, poi saluta promettendo che ritornerà. Lo rivedremo intorno alle 23.30. Probabilmente, nel frattempo ha partecipato a un altro veglione, tanto per non sprecare la serata («La facci corta, caro Conti, che mi aspettano all'Hotel Excelsior qui a fianco»). Idem la bella Irene Grandi: arriva presto, finisce presto e con tutta probabilità s'invola verso una festa più divertente una volta esaurito il compitino. Fortuna che la serata di fine anno era costellata di grandi star internazionali. Mettendole tutte insieme si potrebbe organizzare una tournée : il Bolliti World Tour 2012. Direttamente dalla preistoria, ecco la mummia di Leroy Gomez dei Santa Esmeralda (quelli di Don't let Me Be Misunderstood), il quale forse aveva perso la coincidenza per la Francia e si è ritrovato in Valle d'Aosta senza un ingaggio. Poi Lee John degli Imagination, che nel 2008 aveva partecipato a I migliori anni e probabilmente  giaceva ibernato da allora nei sotterranei di viale Mazzini, salvo essere scongelato per l'occasione sabato sera. Si salvano solo gli immortali Pooh, sempre professionali. Non poteva mancare, poi,   la musica gitana. Lo spettatore, allora, cominciava a pregustare i Gipsy Kings, che in vita loro hanno inciso solo tre canzoni di successo e continuano a riproporle all'infinito, ma si ascoltan  volentieri. Col cavolo. Ecco salire sul palco un surrogato: la Gipsy Family, tre ometti con la  chitarra che eseguono brani dei suddetti Gipsy Kings. Magari puntavano sul fatto che, guardandoli in faccia, nessuno li avrebbe distinti dai colleghi più noti. Ma chi se ne frega, avanti con Volare-oh-oh. L'apice dell'entuasismo si raggiunge con i Dik Dik e le loro hit di mezzo secolo fa. Fortunatamente i testi li conoscono tutti, altrimenti sarebbe stato impossibile distinguere i flebili sussurri (per altro un po' stonati) che uscivano dalla bocca dello sfiatato cantante. Va detto che la band contava su vari sostenitori tra il pubblico. Appena prima della loro esibizione è stato inquadrato un signore che sollevava un foglio verde con scritto: «W i Dik Dik». In cambio dell'aiuto gli avranno offerto una bottiglia di prosecco.  È andata peggio ai suoi vicini di sedia. A un bel momento, per coinvolgere il pubblico  del palazzetto di Courmayeur, Carlo Conti è stato costretto a far alzare alcuni dei presenti. Scopo della tragica iniziativa: il malcapitato di turno, del tutto impreparato, doveva formulare una domanda sull'amore o la fortuna nell'anno a venire.    Risultato disastroso. Conti fa alzare la signora Franca: «Faccia una domanda sull'amore». E lei: «Che continui sempre». Conti diventa di pietra,  vorrebbe urlare, continua disperato a cercare qualcuno che sia in grado di fare una domanda,  ma invano.  Poco più tardi, il gioco si ripete. Il presentatore va da un tale: «Che domanda vuol fare al 2012?». E quello, rivolta a Conti: «Che cosa dirà dopo questa frase?». Sembra uno sketch di Jerry Lewis. Altro signore: «Una domanda per il 2012?». Risposta: «Che i medici delle Molinette salvino Luca, che è tra la vita e la morte».  Segue grande glaciazione in studio. Il momento più memorabile, tuttavia, è quello del sondaggio sul culo più bello del 2011. La sfida è tra Pippa, Angela Merkel e Belen. Attimo di suspance e... vince la cancelliera, sarà contento Napolitano. Purtroppo non arrivano le ambulanze per il ricovero coatto.   Arriva  invece la mezzanotte. Conti chiama sul palco l'assessore regionale al Turismo valdostano. Si chiama Aurelio Marguerettaz. La prima volta che lo nomina, il povero conduttore ne sbaglia il nome (uno più difficile non si trovava). Così, quando mancano circa dieci secondi alle 24, Conti gli chiede di presentarsi da solo e gli lascia la parola: «Dichi assessore, dichi». L'assessore: «Credo che sia un modo per fare patrimonio comune con tutti gli italiani...». Nemmeno finisce di parlare che viene sommerso di fischi dalla folla. Ma che importa, ormai è scoccata l'ora fatale, vai col trenino. Buon Capodanno a tutti, cari italiani, carne da canone. di Francesco Borgonovo

Dai blog