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La giungla dei titoli di Stato Breve guida all'investimento

Tra Bot, Btp, Ctz, Cct e crisi del debito oggi è difficile orientarsi. Quali sono le cedole più sicure tra quelle che il Tesoro offrirà nelle prossime aste?

Andrea Tempestini
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Bot, Btp, Ctz, Cct, aste, rendimenti, rischio default: una giungla all'interno della quale è difficile orientarsi quando la crisi del debito continua a mordere e l'Eurozona deve ancora fare i conti con la possibilità del collasso, con una moneta unica sempre più debole. Quali sono gli investimenti migliori tra quelli proposti dal Tesoro e in che cosa consistono? Ecco una breve guida per chi volesse investire nelle cedole. Buono ordinario del Tesoro - Il Bot è un titolo senza cedola, scadenza non superiore a un anno. Il rendimento è dato dalla differenza tra il valore di rimborso e il przzo di emissione. I rendimenti di Bot e Btp non erano sopra al 6% dal 1997, ma nell'ultima recente asta il rendimento si è dimezzato, al 3,25 per cento. Si tratta di un investimento sicuro: anche se è difficile ipotizzare un crac dell'Italia, la durata dei titoli è talmente breve da essere una garanzia per ogni investitore. Certificati di credito del Tesoro - I Cct sono titoli a tasso variabile con durata di sette anni e cedole semestrali. Sono legati al rendimento dei Bot a sei mesi più una maggiorazione. Considerati fino a poco tempo fa un aggiornamento blindato (gli aggiornamenti dei tassi allineavano sostanzialmente i rendimenti a quelli del mercato), negli ultimi mesi, con l'enorme tensione sul debito, hanno cominciato a perdere appeal poiché a muovere il mercato non sono state le variazioni attese nei tassi internazionali, ma piuttosto il rischio emittente. Il rendimento dei Cct è salito al 7,42% rispetto al 4,52% dell'asta precedente, anche poiché non beneficiano dell'azione di sostegno della Bce. Buoni poliennali del Tesoro - I Btp sono titoli a medio-lungo termine con cedola fissa pagata semestralmente. Nel 2011 i Btp hanno vissuto un anno difficile, con i rendimenti arrivati anche al 7,56% (il 6,98% nell'ultima asta di giovedì 29 dicembre). Se si ha buona propensione al rischio e non si hanno problemi di liquidità nel medio termine i Btp oggi rappresentano un occasione di guadagno. Essendo titoli a cedola fissa, rappresentano una buona occasione poiché nel breve periodo non ci si aspetta un rialzo dei tassi. Certificati del Tesoro zero coupon - I Ctz sono titoli a 24 mesi privi di cedole: la remunerazione è determinata dal solo scarto di emissione (differenza tra il valore nominale e il prezzo corrisposto al momento dell'acquisto). A incidere sulle quotazioni dei Ctz l'affidabilità che il mercato ripone nell'emittente e le aspettative sull'andamento dei tassi di mercato. Oggi il tasso è storicamente buono, ma comprarli potrebbe non essere un buon affare per le nuove tensioni sul debito che fanno salire i tassi e perché, nel caso la crisi rientrasse, le pressioni inflazionistiche potrebbero spingere al rialzo i tassi e rendere meno forte il vecchio Ctz. Btp€i - I Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all'inflazione europea forniscono garanzie all'investitore sull'aumento dei prezzi: cedole e capitale rimborsato a scadenza sono rivalutati sulla base dell'inflazione dell'area euro. I titoli garantiscono la restituzione del capitale anche nel caso di scenario deflattivo; le scadenze sono a cinque, dieci, quindici e trent'anni. Il punto critico - default a parte - sta nel fatto che se il tasso di inflazione in Italia supera quello medio per l'area euro la protezione per l'investitore italiano diventa parziale.

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