Ecco la fase 2 di Monti: concorrenza e lavoro
Oggi alle 12 il premier illustra il pacchetto crescita. Pronta una legge per liberalizzare il mercato di carburanti e grandi opere. Ma lo spread sale
Un pacchetto da 40 miliardi con al centro ciò che Mario Monti conosce benissimo: la concorrenza. La Fase 2, quella della crescita, verrà annunciata questa mattina alle 12 dal premier a Palazzo Chigi, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Ma già filtrano indiscrezioni su quanto deciso ieri nell'ultimo Consiglio dei ministri del 2011. Innanzitutto, come detto, sarebbe in rampa di lancio una "legge Monti": il professore, da commissario europeo, fece della concorrenza una bandiera e a gennaio ci riproverà, dando maggiore libertà di mercato in settori chiave come energia, carburanti, assicurazioni e lavori pubblici. Grandi opere - Altro capitolo: le infrastrutture. In gioco ci sono 8 miliardi di euro di fondi europei che andrebbero perduti se non utilizzati. In agenda ci sono la galleria ferroviaria del Brennero, la linea 4 della metropolitana milanese, la 6 a Napoli, il completamento di quella di Torino e la realizzazione di quella di Bologna, più ad alcune bretelle autostradali. Giustizia - Una riforma a impatto modesto sull'economia, almeno nell'immediato, è quella della giustizia civile, con il ministro Paola Severino impegnata a ridurre drasticamente i tempi dei processi, attirando qualche investitore straniero in più, finora tenuto lontano dall'Italia anche dai tempi biblici della burocrazia e delle vertenze. Titoli di stato - Mercoledì Monti si è detto soddisfatto per l'esito dell'asta dei Bot, con rendimenti crollati al 3,2 per cento. Oggi però c'è l'asta dei Btp a 2, 5 e 10 anni, che dirà quanto la finanza si fida della tenuta dell'Italia a medio-lungo termine. Questa mattina lo spread tra titoli italiani e Bund tedeschi non accenna a diminuire, superando la soglia dei 510 punti. Anche per questo, per dare ossigeno al debito, il governo ha pronta l'emissione di nuovi titoli di stato a commissioni basse, e dal taglio minimo di 1.000 euro, adatto alle tasche dei piccoli risparmiatori.