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L'uomo che rise del terremoto in elicottero sulla spiaggia

Piscicelli, che esultò per il sisma in Abruzzo, atterra tra la gente sbalordita per andare a pranzo con la madre al ristorante del bagno

Andrea Tempestini
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Lunedì, il giorno di Santo Stefano, è sceso in Fenaglia al comando del suo elicottero. Al suo fianco la madre. Il vento gli ha reso difficile proseguire verso l'elisuperficie di Porto Ercole, all'Argentario, dove ha la sua villa. E così come se nulla fosse l'elicottero ha sorvolato la spiaggia per poi posarsi sul demanio marittimo, sbalordendo tutti i presenti che hanno anche chiamato carabinieri e guardia costera. Nel frattempo l'uomo e la madre sono andati a Il Cartello, il ristorante dello stabilimento balneare, per concedersi un pranzo. L'uomo che rise del sisma - Due ore dopo, con la pancia piena, l'identificazione da parte delle forze dell'ordine e la sopresa. Alla guida dell'elicottero c'era un nome noto: Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore di 55 anni arrestato nel marzo del 2010 per corruzione in uno dei filoni dell'inchiesta sui Grandi Eventi. De Vito Piscicelli divenne suo malgrado famoso per la grottesca telefonata in cui, dopo il devastante terremoto dell'Aquila, rideva al telefono con il cognato Pierfrancesco Gagliardi poiché il crollo della città si sarebbe tradotto in grandi affari per la ricostruzione. Piscicelli negò l'episodio nonostante le intercettazioni lo incastrassero, e nel marzo scorso tentò di suicidarsi ingerendo un cocktail di barbiturici. L'indagine - Per inciso, dopo l'acrobatico atterraggio in spiaggia, l'ufficiale che lo ha identificato ha preparato un rapporto da spedire all'Enac, l'Ente per la sicurezza dei voli civili, e alla procura di Grosseto. Il punto è che l'imprenditore non ha comunicato all'eroporto più vicino l'atterraggio forzato, infrangendo la legge: potrebbe essere aperta una (nuova) indagine sul suo conto.  

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