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Bot, bene asta del Tesoro ma lo spread non molla

Collocati 9 mld di titoli, rendimento crolla al 3,251 dal 6,504%. Ma il vero test sarà domani. Borse virano in negativo, differenziale sopra 500

Andrea Tempestini
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Esito positivo per l'asta che aveva catalizzato l'attenzione di tutta Italia: il Tesoro ha collocato Bot a 6 mesi con il rendimento medio che è crollato al 3,251% dal 6,504% di fine novembre. Ma il vero test per il Belpaese sarà domani, giovedì 29 dicembre, quando l'asta riguarderà titoli a lunga scadenza. I mercati, dopo un avvio in sordina, acceleravano per poi ripiegare in negativo mentre lo spread tra Btp e Bund torna a salire dopo qualche ora di ottimismo. In apertura di seduta il differenziale era schizzato a 522 punti base con un rendimento al 7,14% per poi calare sotto quota 500, arrivando a 485 punti base (rendimento al 6,7%). Intorno alle 16, però, l'effetto positivo si è azzerato: si è tornati infatti sopra i 500 punti, a quota 502. Successivamente lo spread è scollinato oltre quota 510: sintomo, quest'ultimo, che le tensioni sui mercati restano alte. Leggi l'analisi di Davide Giacalone: Con il Pil a -3% il governo di Monti ha le mani legateL'Asta -  Nel dettaglio, nell'asta di oggi mercoledì 28 giugno il Tesoro ha offerto 9 miliardi di euro di Bot semestrali, con scadenza al 29 giugno 2012, insieme a 1,5-2,5 miliardi della settima tranche del Ctz 30 settembre 2012. Dal prossimo anno, inoltre, il ministero dell'Economia varerà una serie di novità tecniche mirate a fornire maggiore flessibilità nell'organizzazione delle aste in considerazione delle ultime "rilevanti turbolenze". Il buon esito dell'asta testimonia la fiducia degli investitori nella manovra di Mario Monti per il breve termine: entro due anni, infatti, la stangata del governo tecnico dovrebbe migliorare e non poco i conti dell'Italia. Il bilancio finale, però, è bene farlo domani, quando saranno offerti titoli a medio-lungo termine per un ammontare di circa 8,5 miliardi. E' sulle prospettive di buona salute da qui a 10 anni, infatti, che il sistema-Italia si gioca la propria credibilità in patria e all'estero. Le sole tasse non bastano, anzi: servono concrete misure per la crescita altrimenti l'ossigeno è destinato a finire presto. Su le Borse - In avvio di seduta i mercati non nascondevano i segni di nervosismo, con lo spread schizzato anche a quota 520 punti base. Anche Piazza Affari aveva aperto piatta per poi virare in territorio negativo: dopo l'asta il listino ha ripreso vigore e ha cominciato la risalita. Intorno alle 11.45 il paniere principale Ftse Mib saliva dell'1,21%, mentre l'All Share dell'1,13 per cento. Positivi anche gli altri principali listini continentali: Londra saliva dello 0,60%, Francoforte dello 0,11% e Parigi dello 0,78 per cento. Eppure la collocazione di Btp e Ctz non è bastata, e il listino Milanese, al pari degli altri europei, intorno alle 16 è ripiombato in territorio negativo: a meno di un'ora dalla chiusura delle contrattazioni l'Ftse Mib lasciava lo 0,89% e l'All Share lo 0,81 per cento. Tra i big continentali positiva solo Londra, in salita dello 0,24%, mentre Parigi perdeva lo 0,46% e Francoforte lasciava 1,39 punti percentuali. Al termine della giornata il Mib ha perso lo 0,85% a 14.796 punti, mentre l'All Share ha ceduto 0,75 punti percentuali una nuova seduta negativa nell'annus horribilis di Piazza Affari, che nel 2011 ha assottiliato la capitalizzazione complessiva del 25%). Male le banche, giù Fiat e Fonsai la peggiore tra le blue chips. Nel resto d'Europa scivolone di Francoforte che ha lasciato 2,01 punti percentuali, Parigi ha perso l'1,03% mentre Londra ha limato i ribassi allo 0,10 per cento.

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