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Pato, un siluro contro Allegri: "Io e il mister non parliamo"

Il quasi-genero di Berlusconi scuote il Milan e punge l'allenatore: "Se devo migliorare mi dovrebbe suggerire lui come fare"

Costanza Signorelli
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"Non voglio dire altro. Un giocatore deve solo abbassare la testa e lavorare. Io devo rispettare quello che un allenatore dice". Eppure Alexandre Pato, qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del mister Allegri se lo toglie. "Ogni tanto mi dà delle spiegazioni ma un tecnico dovrebbe suggerire ai suoi calciatori il modo per correggere i difetti", e sgancia così la prima frecciatina al tecnico rossonero. Poi,  subito un'altra: "Se devo migliorare mi dovrebbe lui suggerire in cosa. I campioni sempre devono progredire, da loro ci si aspetta sempre il massimo". Insomma testa bassa sì, ma dopo aver suonato la sua campana. Perché il fuoriclasse, è al centro di una polemica che divide la critica tra chi lo celebra per l'incredibile percentuale realizzativa e chi lo condanna per l'atteggiamento scostante in campo.  Così, in un'intervista a tutto campo al Corriere della Sera, Pato racconta quest'ultimo periodo, dal suo punto di vista.Cuore rossonero - Un Pato che non nasconde qualche fastidio, soprattutto con l'allenatore Massimiliano Allegri. Ma, d'altra parte, un Pato sempre più rossonero anche per via di quell'amore sbocciato proprio con Barbara Berlusconi, che del Milan è vicepresidente. Su di lei concede poche battute: "Barbara ha già conosciuto i miei genitori la scorsa estate - spiega il calciatore - "Cerchiamo di fare una vita normale. Io sono tranquillo, solo gli infortuni hanno portato preoccupazione". Ma il cuore rossonero si fa sentire anche in campo. E così, il suo sogno per il 2012 è "vincere lo scudetto con il Milan e arrivare in fondo alla Champions League - spiega Pato -. A febbraio incontreremo l'Arsenal: a Londra cercheremo di riprenderci quello che abbiamo lasciato con il Tottenham. E poi sogno di partecipare alle Olimpiadi con la nazionale brasiliana, e di vincerle". Pato e il Milan - E cosa ha pensato Pato quando è stata data la fascia del capitano a Thiago Silva? "Credevo che valesse la regola secondo la quale la fascia spetta a chi è al Milan da più tempo - replica il calciatore -. Ma Thiago è un amico e sono contento per lui". Ha chiesto spiegazioni? "No, non ho voluto sapere niente. Sono scelte di Galliani e Allegri". Poi parla del rapporto con il compagno d'attacco Zlatan Ibrahimovic: "Fuori dal campo non ho tanta intimità con lui. So che ha dei figli e una bellissima famiglia". Ma sul campo lo giudica "un grande giocatore, capace di aiutare i compagni a conquistare vittorie e titoli". E, per mettere a tacere le voci su un'incompatibilità tra lui e Ibra, accende altre scintille con l'allenatore: "Io non ho nessun problema a giocare con Ibrahimovic. E' Allegri che deve decidere". E se a gennaio arriva Tevez? "È un campione: con il suo acquisto dovremmo arrivare in fondo a tutte le competizioni. Poi sarà il mister a decidere chi starà fuori".  

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