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De Niro, un vero stallone: arriva la sesta figlia a 68 anni

Robert torna alla gioventù senza passare dalla velina 20enne: festeggia la neonata numero 6 con la moglie di 58 anni

Costanza Signorelli
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Parlando di uomini fuori dal comune, puoi arrivare a 68 anni, continuare a girare film che non aggiungono nulla a una carriera inimitabile ma al tuo conto in banca sì, vendere splendide case con piscina al Greenwich Village, piccola parte di un impero immobiliare a New York, prenderti e lasciarti in burrascose relazioni amorose con splendide donne preferibilmente di colore, e tuttavia pensare che l'unica grande emozione della vita si chiami paternità. Così è stato il 23 dicembre scorso per Robert De Niro, che è diventato padre per la sesta volta di una bambina, Helen Grace. Il secondo nome è in onore della madre, la 56enne attrice Grace Hightower, dalla quale De Niro ha avuto un altro figlio, Elliot di 13 anni. Helen Grace è nata dal ventre di un'altra donna, che è stata pagata per portare a termine la gestazione, quella che si chiama maternità surrogata, inevitabile a causa dell'età non verde della coppia. Una tecnica controversa, come ogni soluzione che forza le consuetudini naturali, e che tuttavia in questo caso ci sentiamo di salutare con favore.  Diciamoci la verità, nessuna spietata assistente sociale potrà mai pensare che la piccola Helen Grace avrà una vita difficile. La sua venuta al mondo è un debutto sotto i migliori auspici. Robert De Niro e Grace Hightower sono sposati dal 1987, due anni dopo hanno chiesto il divorzio, poi hanno litigato per l'affidamento di Elliot ma non hanno mai ratificato la separazione e nel 2004 hanno confermato il matrimonio. E adesso, a due giorni dal Natale, il portavoce dell'attore annuncia che sono di nuovo papà e mamma. Se non sono scoppiati in questi anni, con tutte le tentazioni che sia De Niro che la sua fascinosa moglie possono avere e, anzi, hanno infine stabilito di stringere ancora di più il loro legame con una figlia, non possiamo che inchinarci di fronte all'amore e alla tenacia. Potrà risultare sgradevole, ma qui è un caso ben diverso dalla coppia di Milano che, qualche mese fa, con la fecondazione assistita ha dato alla luce due gemelli, suscitando polemiche per l'età avanzata dei genitori. In quel caso la madre era una signora di 58 anni e il padre un meccanico in pensione di 72. Quei due andranno aiutati, e soprattutto il cielo dovrà fornire un angelo custode assai efficiente per ciascuno dei due gemelli. Ma qui si parla di una delle più luminose star di Hollywood, un po' in disarmo nella gestione di una carriera cinematografica ormai a regime minimo, ma sempre ricco sfondato, potente, e che forse quando gli hanno consigliato le dubbie gioie della nonnitudine ha risposto: «Parli con me? Stai parlando con me?» come in Taxi Driver, e ha sfornato grazie al soccorso di una madre surrogata lautamente pagata un'altra bambina cui fare da padre, come fece già 40 anni fa per la prima figlia, Drena. All'età di Bob e sua moglie si è abbastanza saggi per sapere cosa si sta facendo, se si mette al mondo una bambina, e certo non si vedono all'orizzonte della piccola Helen Grace, i problemi di paghetta settimanale che paventiamo per i due gemelli figli del 72enne meccanico milanese in pensione. Certo, si dirà, che ingiustizia. Ma nascere è una fabbrica di ingiustizie, posto che non nasciamo tutti nelle stesse condizioni e con lo stesso favore della sorte. E allora anche il desiderio di paternità di Robert De Niro non può essere giudicato fuori dal contesto. Nel caso dell'attore c'è una vita colma di gioie, abbondante di ricchezze, che vuole traboccare e beneficare anche un'altra creatura. Nel caso di un povero diavolo settantenne c'è soprattutto il disperato bisogno di non sentirsi già morto. In entrambi i casi c'è un pizzico di egoismo, ma nel caso di De Niro è ampiamente bilanciato dal fatto che quando l'erede si troverà prematuramente orfano di padre, riceverà una somma in grado di lenire il dolore della perdita. di Giordano Tedoldi

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