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Diritto di voto alle contradaiole: Oca sospende 30 donne ribelli

Siena, per chiedere più rappresentanza si sono rivolte al tribunale ordinario. "Ma i nostri problemi si risolvono all'interno..."

Giulio Bucchi
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Dietro front dell'Oca. La contrada di Siena ad inizio dicembre aveva riconosciuto alle donne il diritto di voto a partire dal 29 dicembre 2012 nell'assemblea di contrada. Una rivoluzione, anche in vista del Palio. Il problema è che la questione è stata nuovamente sollevata da 30 donne che si sono rivolte a un tribunale e non agli organi interni. E per questo, oggi, la contrada ha sospeso le "ribelli" a tempo indeterminato. "Questa decisione serva per capire che tutto ciò che riguarda le contrade deve risolversi al loro interno", spiega Antonio Degortes, figlio del mitico fantino Aceto e responsabile delle pubbliche relazioni dell'Oca. Come dire: una volta va bene, la seconda no. Le donne, continua Degortes, "erano coscienti perfettamente che questo sarebbe stato il risultato finale. Non è una minaccia contro di loro ma una tutela per il futuro, affinchè le discussioni avvengano dentro le contrade e non nei tribunali". La querelle va avanti da molto tempo. Nel 2008 le contradaiole avevano perso un referendum interno mentre due anni dopo era stato un giudice a respingere la richiesta di 30 donne che avevano chiesto diritto di voto a nome di tutte le donne. Scorretto e ingiusto, aveva obiettato il tribunale. A quel punto, le 30 hanno presentato un secondo ricorso non potendo immaginare che nel frattempo la contrada avrebbe accolto la richiesta.

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