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Tg1, Minzolini non molla: "Potrei tornare direttore"

L'ex Direttorissimo ha dalla sua parte un cavillo: "La legge utilizzata per cacciarmi è una forzatura, la Rai è società per azioni"

Andrea Tempestini
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Il Minzo non molla: "Potrei anche tornare a dirigere il Tg1". Lo ha spiegato Augusto Minzolini intervistato da Antonello Piroso durante la registrazione di Ma anche no, che andrà in onda domenica 25 dicembre su La7. "E' stata applicata nei miei confronti una legge propria per i dipendenti pubblici che mi sospende e mi dovrebbe mandare a ricoprire un ruolo equivalente, ma secondo me utilizzare questa legge è una forzatura dato che la Rai è una società per azioni e lo ha ricordato anche la Corte di Cassazione in una sentenza che sta per uscire". "Non ho fatto un tg di parte" - Nel giorno in cui è stato confermato quanto aumentato da Libero nei giorni scorsi (aumenta il canone: di 2 euro, la scadenza per pagare è fissata per il prossimo 31 gennaio) l'ex direttore del Tg1 silurato dopo il rinvio a giudizio per il caso dei rimborsi aziendali non conferma se andrà a fare l'inviato a New York, una delle soluzioni prospettate per il futuro professionale del Direttorissimo. "Ora sono occupato a capire per quale motivo sono stato oggetto dell'applicazione di questa legge", ha sottolineato. E in merito alla sua direzione tanto contestata, ha affermato: "Non credo di aver fatto un tg di parte, anzi penso di aver concorso al pluralismo televisivo". "Ho la coscienza a posto" - Alla domanda se ha qualcosa da rimproverarsi, l'ex Direttorissimo risponde: "Francamente no, sono abbastanza tranquillo e ho la coscienza a posto. Ho attraversato un momento abbastanza complicato dal punto di vista politico, perché la politica è andata a occuparsi di cose che con la politica c'entrano poco", riferendosi alle notizie riguardanti l'ex premier Berlusconi. "In passato questi argomenti c'erano ma non si parlava solo di questo", chiosa. Scontro con i giornalisti - Non ha dato troppe notizie di colore? chiede Piroso "No, solo negli ultimi dieci minuti". E come spiega il calo degli ascolti del tg dell'ammiraglia Rai durante la sua direzione? "E' colpa della digitalizzazione. Il nuovo direttore non sta andando meglio". Non è mancato un duro botta e risposta con i giornalisti presenti in trasmissione. Minzolini prima è finito nel mirino di Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano: "Non si vergogna per come ha diretto il tg?" "Si vergognino lei e il suo giornale per come fate informazione". Quindi le bastonate di Fulvio Abbate (anche lui del Fatto) che lo invita a cambiare mestiere: "Non ci penso proprio", risponde secco il Minzo.

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