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Aumentano le tarriffe acqua: monetine contro sindaci Pd

Democratici in bolletta. I comitati pro gestione pubblica irrompono a riunione bolognese che dà l'ok a rincari di 20 euro

Andrea Tempestini
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«Siete peggio di Craxi» e giù con la pioggia di monetine sulla capa di sindaci, assessori provinciali e i rappresentati dei Comuni della provincia di Bologna, perfino sulla presidente della Provincia Beatrice Draghetti. Tutti del Pd. Quando si dice la forza dell'economia reale. Sa di contrappasso quel che è accaduto ieri a Bologna nella riunione tra gli amministratori locali (accolti al grido di «Ladri, ladri») e Ato 5, l'autorità che tiene i rapporti con Hera, multiutility a maggioranza pubblica che gestisce il servizio idrico locale. La riunione formalizzava  aumenti di 10 e 20 euro - votati all'unanimità, ma tra le contestazioni, tentativi di interrompere l'assemblea, e, appunto ripetuti lanci di monetine - per il prossimo anno delle bollette dell'acqua. Aumenti, tra l'altro, decisi proprio da quella parte politica che si era ardentemente schierata contro la privatizzazioni delle reti idriche e il libero uso dell' “acqua bene pubblico”. A fare le spese dell'azione di forza popolare è stato Daniele Ruscigno, sindaco di Monteveglio costretto a passare il resto dell'assemblea con un fazzoletto e del ghiaccio in testa. I manifestanti, prima, avevano fatto una proposta che aveva un che di sensato: «Vi chiediamo solo di aspettare qualche mese a aprire un tavolo di discussione con la cittadinanza per decidere assieme e non in solitaria sotto Natale quando nessuno se ne accorge». Invece questo è accaduto. Ad essere contestata anche la decisione di mantenere in bolletta per i prossimi 5 anni la voce “oneri finanziari” che varrà da sola il 5.36% della tariffa idrica. «Sono normali voci di bilancio», ha spiegato l'assessore provinciale all'ambiente Emanuele Burgin. I manifestanti si sono sentiti traditi: «È la riproposizione mascherata  della vecchia remunerazione del capitale garantita che il referendum ha bocciato. Quello che democraticamente è uscito dalla porta rientra dalla finestra», accennando ai referendum sull'acqua dell'anno scorso. Ma non ci sono solo divergenze sulle questioni tecniche. I comitati per l'acqua hanno protestato anche contro le modalità di decisione che per loro sono state poco trasparenti e precipitose. Dello stesso avviso i sindacati, che hanno emesso una nota congiunta, firmata da Cgil, Cisl e Uil, che boccia gli aumenti e critica una convezione definita “ambigua”. «Forse c'è stato qualche problema di comunicazione, si poteva fare di più» ha spiegato l'assessore del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo «ma l'accordo ci permette di tenere i bilanci in ordine e di guardare al futuro con ottimismo. Adesso Ato 5 si scioglierà e ci sarà un nuovo organo regionale che avrà il compito di tenere i rapporti con Hera». Ciononostante, i cittadini minacciano l'autoriduzione delle bollette da gennaio. E nuovi lanci di monetine. di Arturo Bandini

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