Pompei, crollato un pilastro nella Casa di Loreio Tiburtino
Altro incidente nel sito archeologico, la soprintendente: "Era un elemento senza funzione portante né rilievo artistico"
A Pompei è emergenza continua: la Soprintendente Speciale per i Beni Archeologici di Napoli ha comunicato in una nota che "a seguito di verifica si è riscontrato la caduta di uno dei pilastri del pergolato esterno della Casa di Loreio Tiburtino (Regio II, Insula II)". "Sostanzialemnte ha ceduto un pilastro della sistemazione esterna del giardino della cosiddetta domus di Loreio Tibutino - ha spiegato la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro -. Un elemento isolato che non aveva alcuna funzione portante né rilievo artistico. L'area era stata scavata negli Anni 50 e più recentemente si era intervenuti con opere di restauro. Adesso il cantiere è sotto sequestro". Secondo Andrea Carandini, presidente del Consiglio superiore dei Beni Culturali, "A Pompei l'emergenza c'è e continuerà fino a quando non sarà iniziata la manutenzione". "Sono rovine aperte dalla metà del 700, credo sia veramente un miracolo che a cadere siano solo strutture secondarie e non quelle importanti", ha sottolineato l'esperto. Capolavoro del II sec. a.C. - Soltanto lo scorso 27 ottobre c'era stato un altro crollo, nella domus di Diomede. Quel cedimento era dovuto al "parziale distacco della muratura posteriore di una fontana, adagiata all'interno della fontana stessa". La Casa di Loreio Tiburtino è appartenuta a Octavius Quartio, di cui fu rinvenuto l'anello-sigillo all'ingresso. Come si legge sul sito della soprintendenza, la domus "in parte conserva l'impianto originario (II sec. a.C.): nell'atrio, fulcro dell'abitazione, si affacciano le stanze da letto (cubicula) e il triclinio. La parte verso l'Anfiteatro, ristrutturata dopo il 62 d.C., conserva un giardino immerso tra verde e specchi d'acqua, ad imitazione delle dimore fuori città, secondo la moda 'del vivere in villa', tipica del tempo. Questo spazio verde si articola in 2 lunghe vasche (euripi) disposte a 'T'. L'euripus superiore, porticato, era decorato da statue allusive all'Egitto, patria della dea Iside: al centro presenta un sacello con fontane, in fondo un doppio letto per pasti all'aperto ed una nicchia che imita una grotta, con affreschi mitologici. L'euripus inferiore, diviso in tre bacini, attraversa tutto il giardino ed era percorso da viali pergolati, di recente ripristinati".