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Camusso oltre l'articolo 18: Ora voglio la patrimoniale

La leader Cgil canta vittoria sul lavoro: "Capitolo chiuso, ora via a nuove contrattazioni. Servono modifiche nel milleproroghe"

Giulio Bucchi
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Articolo 18? "Il capitolo è archiviato". La segretaria della Cgil Susanna Camusso canta vittoria dopo la parziale retromarcia del ministro del Welfare Elsa Fornero. E che in effetti quello sul lavoro sia un successo totale per il sindacato rosso lo si capisce dalla reazione dopo l'annuncio trionfante della Camusso: non un appunto, non una protesta. Insomma, ancora una volta vincono le resistenze. "Finalmente si è fatta strada il fatto che il problema che abbiamo non è la flessibilità in uscita - afferma la leader Cgil a RepubblicaTv - ma come si riduce la precarietà e come si discute di ammortizzatori". Curioso che proprio la Camusso inviti poi tutti gli attori a "non utilizzare bandierine idelogiche". Insomma, l'Articolo 18 "è un deterrente, una norma di civilità" e per questo non si deve toccare. Successo non significa ascia sotterrato. Quando le si chiede se ci saranno altri scioperi nel 2012 contro la manovra, la Camusso suggerisce: "C'è anche la possibilità che non ce ne siano, dipende dal presidente del Consiglio ma anche dal sistema delle imprese", visto che "il prossimo anno si apre una importante stagione contrattuale". Eccola qua la nuova posta in gioco del sindacato: incassato l'obiettivo dell'articolo 18, l'appetito vien mangiando. "Ad esempio, - continua la Camusso - l'aver assunto decisioni sulla previdenza senza il confronto" del governo con le parti sociali "è stato sbagliato. Spero non si faccia lo stesso sbaglio anche nella fase due sulla crescita". Nella manovra, poi, "permangono squilibri". Servono modifiche che possono arrivare già a partire dal decreto milleproroghe e "non a babbo morto". Per fare cassa la soluzione è sempre la solita: "Noi vogliamo la patrimoniale, c'è un sovraccarico insopportabile di tassazione sul lavoro dipendente", e quindi "serve un riequilibrio". E sul salario minimo garantito "non serve fare un grande dibattito ideologico senza risorse. L'urgenza da affrontare adesso è quella di dare continuità al reddito, dare risposte a chi ha un lavoro discontinuo, a chi passa da un lavoro all'altro".

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