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Così Mills distrugge il teorema "Soldi al Cav? Una mia balla"

Testimonianza choc del legale: "Quei 600 mila euro un regalo. Ho detto una balla per non pagare le tasse. Mi vergogno"

Andrea Tempestini
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Uno dei principali teoremi della magistratura viene smontato dall'uomo chiave. "Tutto quello che riguarda Berlusconi e Bernasconi è una fiction, una invenzione pericolosa". La firma in calce è quella di David Mills, che ha testimoniato in videoconferenza da Londra nel processo in cui Silvio Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari. "Non riuscivo a dormire di notte, ero in un gravidissimo stato di confusione mentale - prosegue nelle dichiarazioni choc l'avvocato britannico -, volevo dimostrare al fisco inglese che quei 600mila dollari erno un regalo e non erano reddito. Mi vergogno di doverlo dire, ma ho trovato la soluzione di collegare questa storia a Carlo Bernasconi, manager Finivest, che era morto da due anni. Ero nel panico". Una balla bella e buona - Parole che stravolgono le carte in tavola e le accuse che da anni andavano a colpire a senso unico il Cavaliere. Mills ha poi aggiunto: "Non volevo creare altri guai al mio amico Diego Attanasio che aveva già i suoi problemi con la giustizia in Italia e avevo bisogno di tutelare me dal fisco inglese". L'avvocato rivela così che la storia dei 600mila dollari provenienti da Berlusconi, attraverso Bernasconi, era un balla bella e buona, una bugia inventata di sana pianta da lui stesso. In una lettera al suo commercialista, Robert Drennan, Mills aveva scritto di aver ricevuto da Bernasconi 600mila dollari per tenere il Cavaliere, ipse dixit, "fuori da un mare di guai". Berlusconi in aula - Il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, ha ascoltato le dichiarazioni di Mills seduto in prima fila nell'aula del Tribunale di Milano, accanto ai suoi legali. Il Cavaliere era arrivato a Palazzo di giustizia proprio per ascoltare la seconda parte della testimonianza di David Mills nel processo dove l'ex premier è imputato per corruzione in atti giudiziari".

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