La lista nera sul sito neonazi: ecco chi aiuta gli immigrati
Politici, religiosi, magistrati, giornalisti. I seguaci del Ku Klux Klan pubblicano su Stormfront l'elenco dei 'colpevoli'
Una lunga lista nera. Una vera e propria dichiarazione di odio. Una sorta di ammonimento. E' la nuova iniziativa del sito neonazista Stormfront, costola italiana dell'organizzazione che fa capo all'ex leader del Ku Klux Klan Don Black. Si tratta di un elenco di politici, magistrati, religiosi, attivisti dei diritti umani, giornalisti macchiati di una unica grande colpa: aver difeso gli immigrati. Tutto è partito da un membro del forum di nome Costantino: "Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo - posta l'utente sul sito - ma anche gli italiani compiono atti di delinquenza. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. E' per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico". Lui il primo e - a seguire - un fiume di commenti, nomi e proposte di altri componenti del forum. E la lista si allarga. I religiosi - Il primo nome a comparire è quello di don Ezio Segat, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto. La sua colpa? "Ha preso i soldi raccolti dal veneto skin e li ha dati ai poveri fratelli immigrati", spiega Costantino. A seguire, monsignor Cesare Nosiglia e don Fredo Olivero. E dopo i consacrati, tocca ai movimenti religiosi. E così Flavio Giuliano, se la prende con Cl: "A livello di danni generali alla società che può fare un negroide? Uno stupro, travolgere 8 ciclisti e beccarsi 8 anni di carcere ai domiciliari con pc connesso e facejew, un furto. Che cosa può fare invece un ciellino ? Farne arrivare 10 di negroidi. Quindi è piu pericoloso un Comunione e liberazione in combutta con Caritas e banca vaticana". I politici - Subito dopo una lunga lista di politici: il governo Monti è presente "al completo". E poi una serie di amministratori locali che si sono attirati le ire dei seguaci del Ku Klux Klan proprio per aver attivato una serie di politiche a sostegno degli immigrati. E allora, "bastarda immigrazionista, sei nella lista", scrive Costantino alla vicepresidente della giunta toscana Stella Targetti. C'è poi il sindaco di Padova Flavio Zanonato, la vicepresidente della giunta toscana Stella Targetti e l'assessore all'Integrazione di Torino Ilda Curti. Tra i politici, gli esponenti di Sel a Milano Luca Gibillini, Mirko Mazzali e Anita Sonego. Giudici, avvocati e giornalisti - Poi giudici: la pm di Torino Laura Longo che contestò l'odio etnico per gli scontri nel capoluogo piemontese, il giudice Domenico Galletta, il gup Carlo Fontanazza che giudicò il marocchino responsabile della morte di 8 persone a Lamezia Terme. E poi ancora Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida e Filippo Serio, giudici del riesame. E avvocati: Salvatore Staiano, Giorgio Bisagna ed Emiliano Riba, quest'ultimo avvocato dell'imam di Torino Khounati. Nel sito neonazi sono citati anche Roberto Malini dell'organizzazione Everyone, Gad Lerner, Maurizio Costanzo.