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La Primavera araba è finita: piazza Tahrir, altri tre morti

Violenti scontri al Cairo. Manifestanti contro agenti di sicurezza: "Usano proiettili veri. In centinaia hanno caricato all'alba"

Andrea Tempestini
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La Primavera Araba è una polveriera. A piazza Tahrir, al Cairo, il bilancio degli scontri nella notte è di tre morti e 57 feriti. Per il quinto giorno consecutivo i militari egiziani hanno sparato contro i manifestanti, caricati con bastoni e gas lacrimogeni. Continua così la mattanza nella piazza simbolo della ribellione che ha portato alle dimissioni dell'ex presidente Hosni Mubarak. I manifestanti proseguono nella protesta per chiedere alla giunta militare attualmente al potere di rimettere il mandato e di favorire l'ascesa di un'autorità civile. La testimonianza - Se le forze dell'ordine affermano di aver usato munizioni di gomma, i manifestanti parlano di proiettili veri. Il bilancio di tre morti è stato reso noto dal quotidiano locale al-Wafd. I feriti, si è appreso, sono stati trasportati nella mosche Omar Mukram dove è stato improvvisato un ospedale da campo. Secondo altre testimoniane, centinaia di militari in tenuta antisommossa, all'alba, hanno aperto il fuoco contro i manifestanti pacifici. "Centinaia di forze di sicurezza dello Stato e dell'esercito - ha raccontato un manifestante - sono entrati nella piazza e hanno iniziato a sparare pesantemente. Hanno inseguito i manifestanti e dato fuoco a qualsiasi cosa trovassero sulla loro strada, compresi dispositivi medici e coperte". La piazza, al momento, rimane controllata dai manifestanti.  

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