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Battisti non molla: "Amnistia" Poi racconta: "Ballo la samba"

L'ex terrorista si traveste da intellettuale, presenta il suo ultimo libro e chiede ancora di non scontare la pena per i quattro omicidi

Andrea Tempestini
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L'ex terrorista Cesare Battisti si traveste da intellettuale e sforna un nuovo libro, presentato nella città di Fortaleza, in Brasile, e nel quale racconta il periodo trascorso nelle celle di Brasilia. L'ex membro dei Pac condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi ha colto l'occasione per ribadire la richiesta di amnistia all'Italia, l'ennesimo insulto al nostro Paese. Battisti ha fatto "un appello al popolo e ai politici italiani in buona fede, affinché sia posta una pietra sul passato". Una pietra che vuole porre solo lui e della quale i parenti delle sue vittime non vogliono nemmeno sentir parlare. La presentazione del libro di Battisti, Ai piedi del muro, è avvenuta nella sede di un sindacato di docenti a Fortaleza, la città da cui, nel 2004, l'ex terrorista è entrato nel Paese. Battisti pensa alla samba - L'ex membro dei Pac continua a ribadire le sue assurde richieste: "Anni fa, Francesco Cossiga disse che la guerra era finita, e quando ciò succede i prigionieri possono toranare a casa": peccato che a casa, in Italia, Battisti non voglia scontare la sua pena. Così ripete: "Ci vuole un amnistia. Altri Paesi, tra i quali la Francia, lo hanno fatto". Dopo aver parlato del suo libro, Battisti ha continuato a snocciolare particolari sulla sua vita privata. "Nel quartiere dove abito a Rio - ha spiegato - sono diventato amico di molta gente, tra l'altro del direttore della scuola di samba Bola Preta, anche se chiaramente nel quartirere c'è chi non mi è amico".

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