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Silvio si accomoda in panchina Allegri s'inchina: E' un esteta

L'allenatore del Milan si adegua ai diktat di Berlusconi. E stasera in campo contro il Cagliari ci sarà Pato...

Costanza Signorelli
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Massimiliano Allegri risponde “obbedisco”. Silvio Berlusconi vuole Pato titolare e lo avrà già oggi nel recupero della prima giornata contro il Cagliari. Anche perché con il Siena il brasiliano ha dimostrato di essere abbastanza in forma per essere più decisivo di Robinho.  Finiscono però qui  i “sì” dell'allenatore livornese al patron appena tornato in sella. «Con il presidente ci confrontiamo, è normale che sia così tra un padrone di azienda e un dipendente», assicura Allegri, «ha buone intuizioni, è un esteta, gli piace il bello del calcio. Ma anche lui sa che alla fine conta vincere». Dopo il match con i toscani, il patron ha illustrato le sue idee per il prosieguo della stagione: Seedorf davanti alla difesa, Boateng a centrocampo e Robinho dietro Ibra e l'«essenziale» Pato. «Il presidente rispetta le mie scelte ma condivido molto di quello che ha detto», aggiunge però l'allenatore, «Pato è un  goleador, ma ha bisogno di giocare per ritrovare la condizione, e ha bisogno di avere un compagno vicino».  Allegri invece non transige sull'arretramento di Boateng né sull'utilizzo di uno “schermo” (Van Bommel o Ambrosini) a protezione dei centrali. E forse non accetterà di inserire Inzaghi nella prossima lista Champions come chiesto da Berlusconi. Il tecnico livornese dimostra quindi un certo coraggio, nonostante non abbia ancora firmato il prolungamento del suo contratto fino al 2014. «Problemi non ce ne sono, sto parlando con Galliani», assicura Allegri, «è un discorso economico, quando risolveremo questo non ci saranno problemi». È difficile, però, credere che la società rossonera neghi un aumento di 500mila euro (da 1,5 a 2 milioni) all'allenatore campione d'Italia: i veri ostacoli riguardano le perplessità di Berlusconi sul gioco della squadra e il suo pallino per Marco Van Basten. Allegri non può quindi permettersi passi falsi, a  partire dalla sfida nel “suo” Sant'Elia che potrebbe mandare in vacanza il Milan al primo posto (in attesa dell'esito di Udinese-Juventus di domani).  «Ci giochiamo punti importanti, dobbiamo rincorrere», ricorda l'allenatore, «dovremo scendere in campo con aggressività, ma allo stesso tempo servirà pazienza. È importante ottenere il risultato pieno anche quando non si gioca al top». Abbiati torna in porta, sulle fasce vanno i recuperati Zambrotta e Antonini con Mexes confermato al centro. Dopo il mezzo turno di riposo, a centrocampo si rivede Aquilani con Van Bommel e l'intoccabile Nocerino. In avanti molto dipenderà ancora una volta da Ibra (otto gol in nove partite) in attesa del mercato e di accelerazioni sul recupero di Cassano. «Tevez è in rottura completa con la sua società e vuole venire da noi, punto e basta», ribadisce l'ad Adriano Galliani, «l'alternativa potrebbe essere Maxi Lopez. Ha avuto momenti in cui sarebbe potuto diventare un grandissimo: piace a me e piace al nostro allenatore». Andrà bene anche al “neo” presidente Berlusconi? di Francesco Perugini

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