Cossutta non molla il vitalizio Ora rinunci all'oro di Mosca
Ha speso la vita a combattere contro le diseguaglianze sociali ma non è disposto a sacrificare l'assegno da uomo-casta
Cossutta ringrazia Mosca. No, non si tratta della capitale dell'ex Urss che pure gli sta tanto a cuore, ma di un ex parlamentare socialista, Giovanni, che nel 1974 promosse una legge per aiutare politici e sindacalisti che nel dopoguerra avevano lavorato senza ricevere i contributi. Bene. Grazie a quel provvedimento il più filosovietico dei dirigenti comunisti se n'è andato in pensione nel 1980, alla veneranda età di 54 anni. Ma uno che si è fatto in quattro per difendere i diritti degli operai meritava di più. E così, a partire dal 2008, è arrivato il secondo premio: il vitalizio parlamentare da 9.604 euro lordi. E come se non bastasse lo Stato gli ha liquidato i suoi servizi da rappresentante dei cittadini con l'aggiunta di una bella liquidazione da 345 mila euro e qualche spicciolo. Ecco, caro Cossutta, lei che ha fatto della lotta alle diseguaglianze sociali un motivo di vita, non potrebbe rinunciare all'assegno da ex uomo della Casta? Per campare le potrebbe bastare quello che Mosca (il parlamentare, si intende) le ha già dato. I pensionati d'oro da spennare Giuliano Amato Romano Prodi Lamberto Dini