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La Santanchè spegne le voci: "Io con Fini? Una vera follia"

Daniela smentisce le indiscrezioni secondo le quali era in vista uno strappo con il Pdl. Nell'intervista spiega: Resto con gli azzurri

Andrea Tempestini
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«Ma qua son matti, ma qua son matti», continua a ripetere al telefono Daniela Santanchè. Sta leggendo Il Futurista, rivista online di Futuro e Libertà che, sotto il titolo “Retroscena o fanta-horror” riporta il gossip secondo il quale l'ex sottosegretaria del governo Berlusconi starebbe per passare armi e bagagli con Gianfranco Fini. I futuristi si dicono pronti alle barricate per impedirne il transito, ma lei smentisce seccamente: «Per frenare gli entusiasmi di chi ci crede e calmare le preoccupazioni di chi teme l'eventualità, garantisco che io sto bene dove sto». Eppure, non si muove foglia se non tira vento. Dove l'avranno tirata fuori una notizia così improbabile? «La gente non sa più cosa inventare. Non so da dove nasca. Il Futurista evidentemente ha bisogno di essere letto un po' di più. Mi sembra una bomba messa lì apposta. Ho molte poche certezze. Una su tutte: sto con Berlusconi». Lei comunque ha un carattere piuttosto deciso. Provi a ricordare meglio. Non è che magari ha litigato con qualcuno all'interno del PdL? «Non c'è nessun contrasto in vista della stagione precongressuale. Penso che faremo liste condivise. Un tema che mi riprometto di proporre è l'inserimento all'ordine del giorno di una politica sulla questione settentrionale all'interno del PdL. Dobbiamo ragionare su una differenziazione politica per non rinunciare all'alleanza con la Lega Nord. Credo sia questo uno degli obiettivi programmatici da sottolineare, ricordandolo al segretario Angelino Alfano». In effetti, il Nord non è esattamente uno dei cavalli di battaglia in cima ai pensieri dei finiani. Ma cosa dice dell'ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, data in partenza verso Fli? «Se la Moratti va con chi l'ha fatta perdere alle elezioni, avrà fatto i suoi conti. Una vittima che va con suoi carnefici è sempre sorprendente». intervista di Andrea Morigi ha collaborato Bruno Baso

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