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Ciancimino, Natale in libertà: gip ha revocato gli arresti

Per il figlio del sindaco mafioso di Palermo resta soltanto l'obbligo di dimora nella città. Gasparri: "Una decisione incredibile"

Andrea Tempestini
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Il Gip di Palermo Fernando Sestito, dopo i ripetuti no dei mesi scorsi, ha concesso la libertà a Massimo Ciancimino, agli arresti domiciliari dal 9 luglio scorso dopo un periodo di carcerazione, iniziato il 21 aprile, con le accuse di calunnia ai danni dell'ex capo di polizia Gianni De Gennaro e di detenzione di esplosivi. Il gip ha sottolineato l'affievolimento delle esigenze cautelari. Parere contrario è stato espresso dalla procura. Fissato, però, a carico del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, l'obbligo di dimora a Palermo. Candelotti e detonatori - A casa di Ciancimino, su indicazione dello stesso Ciancimino, furono trovati 13 candelotti di gelatina da cava, "in pessimo stato di conservazione", avevano sottolineato gli esperti della polizia scientifica e degli artificieri. "La pericolosità - è scritto nelle relazioni tecniche - era accentuata dalla presenza di numerosi detonatori sparsi all'interno dello stesso sacchetto". I detonatori erano 21 e c'erano poi 5 metri e 34 centimetri di pentrite, esplosivo ad altissimo potenziale, e altri tre spezzoni di miccia lunghi un metro e 83. Materiale con "caratteristiche - fu ancora scritto - atte a provocare un'esplosione equiparabile alle conseguenze cagionate dall'impiego di armi da guerra". Gasparri esterrefatto - "E' incredibile la decisione del gip di Palermo di ridare la libertà a Massimo Ciancimino. Un provvedimento tra l'altro preso con il parere contrario della procura. Pur senza entrare nel merito della vicenda, resta comunque il fatto che Ciancimino junior fu trovato in possesso di un significativo quantitativo di esplosivo per il quale ci saremmo aspettati un provvedimento cautelare immediato". Così il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che aggiunge: "Non solo questo provvedimento è stato preso in ritardo, ma oggi addirittura mutato nel semplice obbligo di dimora".

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