Stangata anche per le imprese 1.159 euro in più di tasse
Il calcolo della Cgia di Mestre: aggravio della tassazione sugli immobili per un valore complessivo di 1,57 miliardi
Nel 2012 l'introduzione dell'Imu comporterà un aumento medio delle imposte a carico delle attività economiche pari a 1.159 euro. L'allarme arriva dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. Con la nuova normativa, l'Imu graverà sulle prime case, assorbirà l'Ici e l'Irpef sui redditi fondiari delle seconde case e sostituirà l'Ici sugli immobili strumentali (vale a dire i negozi commerciali, i laboratori artigianali, gli uffici e i capannoni industriali). Il calcolo - Per calcolare l'impatto della nuova tassa la Cgia ha calcolato la differenza tra l'aliquota Imu - al 7,6 per mille come previsto dal decreto sul federalismo fiscale - e l'Ici - al 6,4 per mille sulla media nazionale applicata dai comuni nel 2009. Si è poi tenuto conto anche della rivalutazione dei coefficienti moltiplicatori che verranno applicati alle rendite catastali che, per effetto del decreto varato dal governo tecnico di Mario Monti, sono passati da 34 a 55 per i negozi e le botteghe, da 50 a 80 per gli uffici e gli studi privati, da 100 a 160 per i laboratori artigianali e da 50 a 60 per i capannoni industriali e gli alberghi. I balzelli - Prendendo in considerazione solo gli immobili produttivi di proprietà delle aziende l'applicazione dell'Imu, rispetto alla situazione odierna, darà luogo ad un aggravio della tassazione su questi immobili per un valore complessivo di 1,57 miliardi di (che equivalgono in media a un balzello di 1.159 l'anno per azienda), che sarà così ripartito: 219,5 milioni in capo ai negozianti (crescita di 569 euro ad azienda); 262 milioni di euro tra i liberi professionisti (crescita 949 per singiolo proprietario); 1,09 miliardi di euro tra gli industriali e gli artigiani (con incremento annuo per ciascun imprenditore pari a 1.566).