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Il governo degli antipatici Anche Fini cazzia Giarda

Ministro dice: "Mecacci & co" invece di citare tutti i firmatari dell'odg. Interviene Gianfranco. Ironia dei deputati su Twitter: "E' un alieno"

Andrea Tempestini
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Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, viene ripreso in aula dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Giarda prende la parola e inizia ad elencare i pareri del governo sugli ordini del giorno alla manovra. Ma, contrariamente a quanto accade tradizionalmente, il ministro invece di dare i pareri uno per uno, li ha raggruppati insieme citando solo il numero degli ordini del giornonon accolti o accantonati. Un modo di procedere che ha suscitato qualche malumore nell'emiciclo, sia dai banchi della Lega che della maggioranza. "Mecacci & company..." - Successivamente, nel citare l'odg a prima firma del deputato Mecacci, Giarda è riuscito a catalizzare l'antipatia di tutta l'aula, limitantosi a dire: "Mecacci & company" invece di citare anche gli altri firmatari. A quel punto è intervenuto Fini: "Onorevole ministro sia più rispettoso". Successivamente, Gianfranco è dovuto intervenire una seconda volta quando Giarda ha chiesto ulteriore tempo per valutare un odg. Quanto sta accadendo in aula suscita l'ironia di alcuni deputati che su twitter esprimono i loro commenti. La pidiellina Giorgia Meloni scrive: "Confusione in aula. Il governo non sa come dare i pareri sugli OdG. Come tecnici saranno bravi, è sulla pratica che lasciano a desiderare...". Il democratico Paolo Gentiloni dice invece: "il ministro Giarda sembra un pò un alieno, ma è simpaticissimo. Sbagliato il 'mobbing' da veterani contro di lui". Il centrista Roberto Rao risponde: "Niente nonnismo". Per poi aggiungere: "Non so perchè ma mi vengono in mente i muppets".   Pausa di cinque minuti - In precedenza lo stesso Giarda aveva chiesto una sospensione di cinque minuti dei lavori dell'aula per "decidere come procedere e quale atteggiamento tenere di fronte al grande numero di ordini del giorno presentati. Chiederi - ha aveva detto rivolto al presidente di turno, Rocco Buttiglione - una pausa di cinque minuti in base alla quale io possa orientarmi a nome del governo che qui rappresento". La richiesta di Giarda è stata avallata da tutte le forze politiche, comprese la Lega procedeva nel suo ostruzionismo. Ironico il capogruppo del Carroccio, Marco Reguzzoni: "Acconsentiamo alla richiesta per pietas...". Morale? Il definitivo voto di fiducia alla manovra rischia di slittare a sabato (era previsto per la serata di venerdì 16 dicembre".

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