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Passera attacca le lobby "Liberalizzazioni impossibili"

Salvi tassisti e farmacisti. Monti: "Siamo determinati". Marcegaglia: "Resistenze inaccettabili". Codacons: "Dimenticati i consumi"

Giulio Bucchi
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Un mondo "difficilissimo, dove le resistenze sono pazzesche". Sulle liberalizzazioni il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera (nella foto) alza bandiera bianca o quasi. I tassisti godono, i farmacisti prima protestano e poi sorridono, altri settori sono stati risparmiati. Insomma, un mezzo disastro. "Faremo quasi tutto", assicura Passera, ma c'è da mettere d'accordo esigenze di manovra, Pdl, Confindustria, sindacati, consumatori e soprattutto le categorie interessate. "Le resistenze che si incontrano, e per me non sono una novità, quando si vogliono dispiegare le forze delle liberalizzazioni e della concorrenza, spesso vengono superate non al primo colpo ma con una determinazione tenace. Questo è importante per l'Italia", assicura il premier Mario Monti. Passera invece se la prende con "chi si è messo di traverso" e prova a far sponda con Emma Marcegaglia che ha definito "inaccettabili  certe resistenze" chiedendo di "ripristinare le liberalizzazioni ipotizzate". Insomma, anche l'ex banchiere deve fare i conti ora con lo zoccolo calcificato e intoccabile di privilegi acquisiti, decennali. Una volta sono i sindacati, una volta le categorie di lavoratori "speciali", vuoi per la funzione sociale che svolgono vuoi perché, di fatto, sostituiscono uno stato assente o mancante. Il Codacons avverte: "La manovra ha come sola misura per la crescita il taglio dell'Irap, ma così si dà solo ossigeno alle imprese moribonde senza guarirle". E' la voce dei consumatori, l'unica categoria ancora una volta indifesa.

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