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Cav: Monti, Bossi, Merkel Confessioni su Facebook

Berlusconi: "Ho molti dubbi sulla manovra. La risata di Angela? Fu un equivoco. Umberto? A caccia di voti. Evviva Alfano, un grande leader"

Nicoletta Orlandi Posti
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"A Monti regalerei un grande vaso pieno di pazienza. La pazienza è una virtù fondamentale quando si vuole cercare di governare l'Italia. L'ho imparato tante volte a mie spese". E' quanto scrive l'ex premier, Silvio Berlusconi, sul suo profilo Facebook, in una lunga confessione in cui tira in ballo anche la Cancelliera Angela Merkel, Sarkozy e l'amico-nemico Umberto Bossi (ha annunciato un pranzo con il Senatùr e ha bollato i dubbi espressi dal leader leghista sull'alleanza con il Pdl come un escamotage per racimolare voti). Poi (ma questa non è arrivata sul social network) una bacchettata al Professore di Varese: "Non conosco ancora tutte le modifiche alla manovra. Le stiamo valutando ma abbiamo molte, molte perplessità". Così il Cavaliere sul cosiddetto decreto "salva Italia" partorito da Mario Monti. Le risatine della Merkel - "Non ho mai subito un voto di sfiducia e avrei potuto finire il mio mandato. Mi sono sacrificato per ridare serenità all'Italia", ribadisce l'ex presidente del Consiglio. Il Cav anticipa online anche alcuni passaggi dell'intervista rilasciata a Paris Match in edicola domani, giovedì 15 dicembre. Parla delle sue giornate da ormai ex premier, ma anche delle imbarazzante risatine della Merkel e di Sarkozy al vertice di Bruxelles: "Un ennesimo colpo montato dai media". "Se Merkel e Sarkozy si sono scambiati un sorriso - continua su Facebook - è perché c'è stato un momento di esitazione su chi dei due doveva rispondere per primo, quando la domanda è stata posta. Entrambi hanno tenuto a confermarmelo. In questo momento nessuno può dare lezioni a nessuno. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche con umiltà per uscire da una crisi che minaccia di uccidere l'euro e anche l'Unione europea". L'impegno politico - Poi Berlusconi ci tiene a precisare sollecitando il "mi piace" di 550 persone: "Non ho mai lasciato passare una legge che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini e delle aziende. Nessun italiano potrà dire di aver subito un danno a causa delle decisioni del mio governo''. Riguardo al suo impegno politico il Cav è chiaro: "Smetterò quando l'Italia sarà veramente un Paese liberale, garante dei diritti fondamentali e della libertà dei cittadini. Visto che questo giorno non è ancora arrivato, credo che il mio impegno politico debba proseguire". Evviva Alfano - "Non sono un leader in pantofole - continua la sua confession -. Le mie giornate dovrebbero avere 30 ore e non 24. Ho la fortuna di dormire poco. Mi alzo la mattina alle 7 e 30. In media, ho quindici appuntamenti al giorno e un numero infinito di conversazioni telefoniche. Oltre agli interventi pubblici. All'una di notte ricevo i giornali del giorno dopo: leggo, mi innervosisco e vado a dormire. Dopo cinque ore di sonno mi risveglio ottimista come sempre… L'Italia ha bisogno di un cambio di generazione. Per me, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha 35 anni meno di me, sarà un notevole presidente del Consiglio. Saprà portare avanti la mia opera. Ha tutta la mia fiducia”. I processi - Non manca neanche un accenno ai suoi guai giudiziari.  "Gli ultimi mesi sono stati un periodo faticoso e pesante. Sono rimasto soprattutto molto frustrato dal dover consacrare tanto tempo e attenzione per far fronte ad un'aggressione giudiziaria e mediatica indegna, che si basa sulle menzogne, quando avrei dovuto concentrare tutta la mia energia alla lotta contro la crisi".  Alla domanda dell'intervista di Paris Match anticipata sul social network se teme la condanna in uno dei cinque processi attualmente in corso contro di lui, l'ex premier risponde: "Questi processi riposano sul nulla, come gli altri ventisei processi che si sono conclusi con il mio proscioglimento dopo 2.590 udienze. Sono sicuro che verrò prosciolto, come sempre, nonostante l'accanimento. Una parte della magistratura italiana, minoritaria ma molto determinata ambisce ad esercitare un ruolo politico per cambiare l'Italia secondo la sua ideologia di sinistra".

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