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Giovane, camuffato e techno L'indignato è l'uomo dell'anno

Time assegna il prestigioso riconoscimento al 'Manifestante' protagonista delle rivolte in Africa, New York, Madrid e Mosca

Nicoletta Orlandi Posti
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Un giovane con il volto coperto, gli occhi pieni di rabbia e di speranza. Il "Time" ha scelto "il manifestante" come persona dell'anno: è lui infatti, per il settimanale, il vero protagonista di questo 2011: dalla primavera araba ad Atene, da Occupy Wall Street a Mosca.  Nell'articolo di Kurt Andersen dedicato a "The Protester" si rievoca quando iniziò tutto. Era il 17 dicembre dell'anno scorso quando Mohamed Bouazizi, si diede fuoco in Tunisia dando il via "alle rivoluzioni". Sua madre disse: "Mio figlio si è dato fuoco per la dignità". E la dignità di quel ragazzo è stata la scintilla: "A Sidi Bouzid e a Tunisi, ad Alessandria e al Cairo, nelle città arabe e in altre città a oltre 6000 miglia dal golfo persiano, sulle coste ell'Atlantico; a Madrid e Ateme , a Londra e a Tel Aviv, in Messico, in India e in Cile dove i cittadini si sono mobilitati contro il crimine e la corruzione; a New York e a Mosca e in decine di altre città americane e russe, il grido di rabbia contro i governi e i loro corifei è diventato inarrestabile e ha continuato a rafforzarsi". La prestigiosa copertina viene dedicata da Time alle persone o alle situazione che, nel bene o nel male, più hanno influenzato la società. Ecco allora che il 2011, secondo il settimanale, rimarrà nella storia perché “in tutto il mondo, le proteste hanno condiviso la consapevolezza della corruzione e della disfunzione del sistema politico ed economico - finte democrazie che giocano a favore dei ricchi e dei potenti, per impedire ogni cambiamento significativo". Nonostante le dovute differenze, il magazine sottolinea i punti di convergenza delle proteste che hanno avuto luogo nel 2011. Ovunque le manifestazioni "sono sproporzionalmente giovani, borghesi ed istruite. Quasi tutte le proteste di quest'anno sono nate spontaneamente" sottolinea Time spiegando che "due decenni dopo il crollo finale del comunismo, loro (i manifestanti, ndr) pensano di stare vivendo il fallimento dell'ostinato e gigantesco ipercapitalismo e chiedono una terza via, un nuovo contratto sociale". Time sottolinea il ruolo fondamentale che hanno avuto i social network ed Internet, che hanno dato ai manifestanti la possibilità di incontrarsi e di condividere le proprie idee. guarda le copertine del Time dedicate all'uomo dell'anno dal 2000 ad oggi   leggi: Ecco chi è stato premiato nel decennio passato

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