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Amato La pensione d'oro non si può toccare: "Non ho poteri per tagliarmela"

L'ex premier scrive a La Stampa: "Sono ormai un privato cittadino, non ho alcun potere sulla mia e sulle altre pensioni"

Andrea Tempestini
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Giuliano Amato, scriveva su Libero del 14 novembre il vicedirettore, Franco Bechis, è "una sorta di recordman nel cumulo previdenziale". Oggi, infatti, "gode di un assegno lordo mensile di oltre 31mila euro". Tempo fa, a settembre, in televisione Lilli Gruber gli chiese se era vero che avesse un assegno così alto e lo incalzò chiedendogli cosa rispondeva a chi voleva che si riducesse la pensione. Amato rispose spiegando che non capiva la domada. La questione e l'ormai celebre intervista sono state rilanciate dal quotidiano La Stampa, che citava il caso di Amato in un articolo sulle pensioni d'oro. Pronta la risposta dell'ex presidente del Consiglio, che ha replicato scrivendo una lettera al quotidiano torinese, spiegando che "sono ormai un privato cittadino e non ho quindi alcun potere né sulla mia, né sulle altre pensioni". Amato, pieno d'orgoglio, aggiunge poi che "ero stato il primo a introdurre il blocco dell'adeguamento all'inflazione e il contributo di solidarietà a carico delle (sole) pensioni elevate, a partire dalla mia". Insomma, lui ci aveva provato a diminuirle le pensioni (degli altri), e oggi non rinuncia nemmeno alle briciole del suo enorme assegno...    

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