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Quelle due telefonate sospette DSK inguaiato da Sarkò?

Il quotidiano Liberation: l'ex direttore del Fondo monetario internazionale, favorito nella corsa all'Eliseo, vittima di un complotto

Lucia Esposito
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E' ancora molto fitto il giallo sul caso di  Strauss-Khan. Nei giorni scorsi è stato diffuso il video di quello che è accaduto al Sofitel, l'albergo in cui l'ex direttore del Fondo Monetario internazionale avrebbe abusato di una cameriera. Alla fine della ripresa ci sono due dipendenti che esultano e che hanno rilanciato l'ipotesi del complotto. Ieri Liberation ha rivelato che il giorno in cui Strauss Khan fu arrestasto per stupro, il procuratore di New York, Cyrus Vance Jr., ricevette due chiamate da Parigi, una dal ministero degli Esteri, l'altra da quello della Giustizia. La procura americana fu messa in quel modo al corrente di altri casi a carico di DSK: quello dell'aggressione ai danni della scrittrice Tristane Banon, ma anche quello dei festini e delle escort di Lille. Insomma prende sempre più corpo l'ipotesi di un complotto francese ai danni di Struss Khan. In quel momento, l'indagine di Lille era ancora coperta da segreto istruttorio. Nicolas Sarkozy sapeva, scrive il quotidiano: "La sinistra appoggerà davvero un maniaco sessuale?", avrebbe detto il presidente un giorno nel segreto del suo ufficio. Chi sapeva non avrebbe mai pensato che DSK si sarebbe candidato, eppure la scalata all'Eliseo del socialista favorito da tutti i sondaggi sembrava ineluttabile.  Da "tre fonti diverse" Liberation ottiene la certezza che due chiamate da Parigi al vice-procuratore John McConnell, hanno fatto sì che DSK, invece di ritrovare subito la libertà, finisse in una cella della prigione di Rikers Island.

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