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Passo avanti della Chiesa: "Ici, pronti a discuterne"

Bagnasco ha aperto alla possibilità di rivedere gli accordi che esentano dal pagamento della tassa sugli immobili di prorietà del Vaticano

Costanza Signorelli
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"Se ci sono punti della legge da rivedere o da discutere, non ci sono pregiudiziali da parte nostra". Così il cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, rispondendo a una domanda sull'applicazione dell'Ici agli immobili della Chiesa a margine di un convegno dell'Ucid a Genova. La Chiesa si mostra quindi disponibile a rivedere gli accordi che esentano dal pagamento dell'Ici i luoghi apparteneti ad enti o autorità religiose anche se in alcuni casi destinati ad attività commerciali. Della questione, mentre prosegue lo scontro sull'esenzaione dall'Ici del Vaticano, giovedì 8 dicembre aveva parlato anche il ministro per la Cooperazione e l'integrazione, Andrea Ricciardi, che ha ribadito la necessità che anche la Chiesa paghi l'imposta sugli immobili. "Non ci sono pregiudiziali" - "Come è noto -ha spiegato Bagnasco- la legge prevede un particolare riconoscimento e considerazione del valore sociale dell'attività degli enti no profit, tra cui la Chiesa cattolica e quindi anche di quegli ambienti che vengono utilizzati per specifiche attività di carattere sociale, culturale ed educativo. Bisogna aggiungere che laddove si verificasse qualche inadempienza si auspica un accertamento e la conseguente sanzione, come è giusto per tutti. Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione, non ci sono pregiudiziali da parte nostra a poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune". La protesta di Avvenire - In questo contesto, mentre monta la polemica ma dalla Chiesa arriva un'apertura sull'Ici, Avvenire, il quotidiano dei vescovi, punta il dito contro immobili di proprietà dei sindacati e dei partiti politici spiegando che non è soltanto il Vaticano a godere dell'esenzione dalla tassa. Avvenire ricorda, più in generale, come godano dell'esenzione "tutti i soggetti che contribuiscono al benessere sociale". Inoltre, a evitare l'Ici sono anche le altre confessioni, poiché la legge parla di "fabbricati destinati esclusivamente all'esercizio del culto, e le loro pertinenze". Infine il balzello non si applica anche a tutti i fabbricati di proprietà degli Stati stranier.

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