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Rosiconi Santoro fa un misero 5% di ascolti Così se la prende con Vespa e Monti

Il teletribuno boccia la manovra del premier e poi getta la maschera: non già va giù che sia andato a Porta a Porta

Andrea Tempestini
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Michele Santoro è corroso dall'invidia. Va in onda Servizio Pubblico - questa volta niente ripetitori rubati - e il teletribuno comincia il processo a Mario Monti. Santoro si spende in una serie di considerazioni sulla manovra criticandone gli eccessi fiscali: "Se in una situazione come questa blocchiamo l'indicizzazione delle pensioni, aumentiamo l'Iva sui beni di consumo, tassiamo la prima casa, aumentiamo la benzina, il rischio è che una famiglia su tre precipiti in gravissima difficoltà". Parole stranamente condivisibili, quelle del teletribuno, che però poi ritorna al suo registro classico, e pur di attaccare chiunque e qualunque costa mette in mostra tutto il suo rosicare. "Cari professori, questo futuro che voi avete in testa, come dovrà essere? E in questo futuro l'informazione come dovrà essere? Un presidente del Consiglio - continuava sconsolato in diretta - dovrebe andare davanti ai giornalisti e rispondere alle domande. Se invece va a Porta a Porta, allora è tutto uguale al passato...". Insomma, la bocciatura più netta a Monti, da parte di Santoro, non arriva per la stangata, ma perché è andato a Porta a Porta, condannandoci a un futuro sempre uguale a se stesso. Il diavolo Bruno Vespa (che, caro Santoro, fino a prova contraria è un giornalista) avrebbe già corrotto e spappolato il professore di Varese. Michele, non sarà mica invidia la tua?

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