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Mike Bongiorno torna a casa Famiglia riconosce la salma

Trovata per caso a 70 km dal cimitero la bara del noto conduttore tv. I parenti: un regalo dal cielo

Costanza Signorelli
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"Ce lo siamo augurati ogni giorno, ogni mattina pensavamo che fosse quella buona, che succedesse qualcosa che sbloccasse questa situazione. Però erano passati mesi senza fatti concreti. È stato un regalo dal cielo". Così Nicolò Bongiorno, secondogenito di Mike, racconta le ore che hanno accompagnato il ritrovamento della bara del re dei quiz. Quando è arrivata la telefonata dei carabinieri "Stavo partendo - racconta Nicolò - ho girato immediatamente la macchina, ora aspettiamo i prossimi passi. L'attesa da gennaio è stata lunga". Ma i familiari di Mike hanno potuto contare su tanti "amici, tutti, che ci hanno fatto arrivare la loro solidarietà durante tutto l'anno. Fiorello, Gerry Scotti, Fabio Fazio, per restare al mondo dello spettacolo". Questa mattina, venerdì 9 dicembre, toccherà ai familiari prender visione della salma per l'identificazione. Leggi di seguito l'articolo di Alessandro dell'Orto. Questo momento l'avremmo aspettato - con la stessa, immutata, speranza e apprensione - da qui all'eternità. Anzi, da quiz all'eternità (Roberto Gervaso), tanto per iniziare con un sorriso. No, non era pensabile vivere senza Mike morto. Ce lo dovevano restituire e non importa se non lo conoscevamo di persona. Né prima che se ne andasse, né dopo. Mike è stato uno di noi perché sbagliava come noi, perché aveva un brutto carattere come noi, perché era uno di famiglia (di tutte le famiglie italiane) e la rabbia che ognuno ha elaborato dentro, in questo anno (la tomba è stata profanata il 24 gennaio scorso), è qualcosa che va al di là della tv e del personaggio pubblico. Al di là di Mike. Una sofferenza collettiva, ma personalizzata, capace di violentarti l'anima quando pensi che qualcuno è tanto vigliacco da privarti - ricattandoti - dell'ultimo appiglio materiale e razionale che ci resta di fronte alla morte. La salma. Il corpo. La bara.  Mike l'avremmo aspettato da qui all'eternità ed eccolo, il momento d'allegria. Gli esami scientifici - Era lì, appoggiata a un muro. La cassa da morto aspettava  che qualcuno la ritrovasse, era adagiata vicino alla chiesetta del Lazzaretto di Vittuone, in una zona di aperta campagna, al confine con il territorio del comune di Sedriano in provincia di Milano (a 70 km da dove era stata trafugata). L'ha notata ieri pomeriggio (proprio di giovedì, giorno tanto caro a Mike...) un passante e probabilmente era stata abbandonata poche ore prima. «Mi sembra impossibile che sia lì da mesi - ha spiegato il sindaco Enzo Tenti - Questa è una zona di campagna, ma non isolata e abbandonata. Passano continuamente ciclisti, gente che viene a correre». Curiosi, giornalisti, fotografi: l'area è stata transennata ed è rimasta bloccata dalle forze dell'ordine fino a tarda sera e da Parma sono arrivati anche i carabinieri del Ris, il Reparto investigazioni scientifiche dell'Arma, per l'identificazione scientifica della salma, che è stata portata all'Istituto di medicina legale del Milano. Per dare la definitiva certezza che quello ritrovato sia veramente il corpo di Mike. E chiudere così, undici mesi dopo, una triste e assurda vicenda all'italiana. Cimitero di Dagnente di Arona (Novara), Lago Maggiore. È la mattina del 25 gennaio 2011 e Giuseppe Buscaglia, un pensionato del paese, sta andando a far visita alla moglie defunta. Passando davanti alla tomba di Mike Bongiorno nota la lapide divelta. Mattoni a terra. Loculo vuoto. Già, nella notte è stata trafugata la salma del presentatore, morto per un infarto - a 85 anni - l'8 settembre 2009 in una suite a Montecarlo. Nelle due settimane successive vengono raccolte testimonianze, analizzate immagini di telecamere e tabulati telefonici. Non c'è nessuna richiesta di riscatto e la famiglia resta in silenzio. Fin quando, a febbraio, la moglie di Mike, Daniela, lancia un appello agli italiani dicendo di ricompensare chiunque avesse informazioni utili al ritrovamento della salma. Il risultato sono una serie di telefonate e lettere di veggenti e mitomani. E due fermi per tentata estorsione (il 25 ottobre Luigi Spera, artigiano edile di 54 anni residente a Settimo Milanese, ha patteggiato un anno e sette mesi di reclusione). Appelli, lacrime, tensione e presunte richieste di riscatto. Come quella che - secondo il settimanale Oggi (ma smentita dalla famiglia) - sarebbe arrivata a febbraio: 300 mila euro per riavere Mike. Contatti attraverso una serie di annunci in codice pubblicati su un quotidiano svizzero e poi la strana modalità di consegna del denaro: gettato da un treno in corsa da un incaricato della famiglia Bongiorno. Pochi secondi prima del lancio, però, il dietro front della banda: «L'accordo è saltato, non se ne fa niente». E poi il silenzio. Rotto dal figlio Nicolò a settembre, di fronte alle telecamere della trasmissione “Chi l'ha visto”: «Chi ha sentito qualcosa, per piacere, può chiamare in redazione e darci una traccia, uno spunto. Ce lo faccia ritrovare in un bosco o dove lo hanno nascosto». Appunto, un bosco. La campagna. La chiesetta del Lazzaretto di Vittuone, in provincia di Milano. Allegria da twitter - «Vai gente! Tutti insieme! Allegria! Allegria!». Fiorello, su Twitter, è stato il primo a festeggiare. Lui, con Bongiorno, aveva un rapporto speciale: la vedova di Mike e i figli Niccolo e Leo erano in platea anche lunedì scorso per vedere, al Teatro 5 di Cinecittà, l'ultima puntata dello show  #ilpiugrandespettacolodopoilweekend. Pochi minuti prima della trasmissione Daniela aveva ribadito un grande affetto per Fiorello: «Mike gli aveva sempre consigliato di fare un varietà all'americana come questo. Vogliamo bene a Fiorello come gliene voleva Mike. Era la persona più adatta ad ereditare l'esclamazione “Allegria”», con la quale lo showman apre tutti i suoi spettacoli da quando non c'è più il re del quiz. Anche Jovanotti dal suo account Twitter si è unito al sollievo per il ritrovamento della salma di Mike Bongiorno, ritwittando un messaggio dell'amico Fiorello, che aveva virtualmente mandato «Un fortissimo abbraccio a Daniela Nicolò, Michele, Leolino!». E a Mike che finalmente può riposare in pace. Da quiz all'eternità. di Alessandro dell'Orto  

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