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Nasce l'Europa a due velocità Monti: Siamo più credibili

Bruxelles, Londra si sfila dall'intesa: veto a riforma trattati. Cameron isolato. Premier italiano: Bene i nostri sforzi

Lucia Esposito
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Il Consiglio europeo chiude la maratona notturna per salvare l'euro con un accordo a due velocità: il leader britannico, David Cameron, si è sfilato dall'intesa. In seno al Veccho Continente è stata così sancita una storica rottura: sorge l'Europa a due velocità perché la Gran Bretagna, ha spiegato Cameron, "non vuole rinunciare alla sua sovranità nazionale". Furente il transalpino Nicolas Sarkozy: i tabloid britannici sono scatenato per la mancata stretta di mano all'omologo britannico. I leader dell'Ue hanno concordato più severe regole di bilancio per la zona euro, ma non sono riusciti a garantire un accordo per riformare i trattati dell'Unione. Tradotto, il compromesso implica che le novità coinvolgeranno soltanto gli Stati dell'Eurozona e quelli che vorranno aderire su base volontaria. E' stata trovata un'intesa per far ripartire, dal luglio 2012, il Fondo salva-Stati permanente (Esm): da luglio 2012 la Bce sarà coinvolta nella gestione operativa. Altro punto nodale degli accordi, gli Stati che sforano i paramentri stabiliti dai trattati adotteranno sanzioni automatiche e lasceranno fuori i privati dalle ristrutturazioni del debito. Inoltre, il Fondo Monetario internazionale verrà rifinanziato con 200 miliardi di euro. L'accordo è stato siglato tra i 17 Paesi della zona euro e altri sei, che sono poi balzati a nove. Soddisfatti sia la Cancelliera tedesca Angela Merkel sia il premier italiano, Mario Monti: entrambi hanno spinto sull'idea che grazie agli accordi trovati nella notte "l'Europa è più credibile". Guarda il video su LiberoTv: Le 2 Europe, Londra si sfila dall'unione fiscale Gli accordi - La nuova intesa per rafforzare la disciplina di bilancio nella zona euro sarà adottata così solo da 17 membri e nove Paesi su base volontaria. "Avremmo preferito un accordo a 27, ma questo non è stato possibile a causa della posizione dei nostri amici britannici", ha puntato l'indice il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine della maratona notturna. "Sarà un trattato intergovernativo a 17, aperto agli altri", ha aggiunto. Gran Bretagna e Ungheria infatti hanno detto chiaramente di non voler firmare il trattato, Repubblica Ceca e Svezia dovranno invece attendere il 'via libera' dei rispettivi parlamenti e partner di governo. Il presidente del consiglio europeo Van Rompuy ha fatto sapere che è stato raggiunto un accordo su un nuovo patto di bilancio per l'Eurozona basato su "nuove, forti regole di bilancio": l'introduzione in Costituzione della norma sul pareggio di bilancio, l'automatismo delle sanzioni e la presentazione alla Commissione da parte degli Stati membri delle bozze di bilancio. Le parole di Sarkò - Se oggi è nata un'Europa a due velocità è colpa della Gran Bretegna. Lo spiega senza giri di parole Nicolas Sarkozy, visibilmente provato dal vertice fiume, nella conferenza stampa dell'alba. Sarlò ha sottolineato che è stato a causa delle condizioni "inaccettabili" poste dal premier inglese David Cameron (comunque definito "un amico") se non si è potuto procedere sulla strada di una riforma dei Trattati a 27. "Abbiamo avuto un dibattito approfondito e difficile sulla forma giuridica da dare alla riforma dei Trattati e attuare le riforme", ha proseguito l'inquilino dell'Eliseo riferendosi agli interventi necessari per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere sulla strada dell'unione economica. "Ma non è stato possibile procedere a 27 - ha aggiunto - e quindi abbiamo deciso di andare avanti con un accordo intergovernativo tra i 17 Paesi della zona euro aperto a chi vi vorrà partecipare". Cameron ha anche chiesto un protocollo allegato al trattato per esonerare la Gran Bretagna dall'applicazione delle regole sui servizi finanziari: una condizione non accettabile, secondo Sarkozy, perché proprio da questo settore derivano molteplici problemi dell'attuale crisi. La replica di Cameron - Secca la replica del primo ministro inglese. "No non rinunceremo mai alla nostra sovranità - ha dichiarato Cameron -. Se non si riescono a contenere gli eccessi all'interno di un Trattato, meglio restarne fuori". L'inquilino di Downing Street ha definito la decisione "difficile ma buona", e ha sottolineato che "gli interessi del mio Paese sono stati tutelati. Ciò che è uscito dal summit di Bruxelles non era nell'interesse della Gran Bretagna, quindi non l'ho accettato. Non potevo presentare questo nuovo trattato al nostro Parlamento", ha spiegato. Cameron ha concluso sottolineando che "devono essere tutelati interessi britannici in ambito Ue", quali il libero scambio e l'apertura dei mercati. Merkel e Sarkozy - Secondo la Cancelliera Angela Merkel,con l'accordo raggiunto "l'euro riconquisterà credibilità". "Ho sempre detto che i 17 Stati della zona euro devono riconquistare credibilità e penso che questo possa accadere, accadrà, con la decisione di oggi". Il presidente della Bce Mario Dragi ha definito la decisione un passo in avanti verso una "fiscalità compatta, che - ha aggiunto- se la zona euro vuole emergere più forte da due anni di turbolenze. "Siamo arrivati a conclusioni che dovranno concretizzarsi meglio nei prossimi giorni". La Merkel e Sarkozy avrebbero voluto che l'intera Ue accettasse di cambiare il trattato di Lisbona così da obbligare a più strette regole di bilancio gli Stati dell'eurozona, ma la Gran Bretagna ha rifiutato di aderire. Monti: "Europa più credibile" - Nella conferenza stampa del pomeriggio, il premier italiano, Mario Monti, ha spiegato che "le misure prese dal governo italiano sono state citate ed hanno incontrato l'apprezzamento di tutti. E come ha detto Barroso all'alba, sono state salutate come molto importanti. Le misure italiane - ha aggiunto - favoriscono interventi di carattere comune" nel Vecchio Continente e "non solo sui compiti a casa che i Paesi devono fare". Parlando del vertice di Bruxelle, Monti ha spiegato che "c'è un interesse da parte dei 26 affinché non ci sia la frammentazione del mercato unico. E' anche nell'interesse dell'Inghilterra", ha spiegato parlando dell'accordo trovato nella notte. "Avrai preferito - ha poi aggiunto - un'impostazione totalmente comunitaria con una modifica di trattato che fosse a 27 Paesi. Questo non è stato possibile, ho dedicato parecchio tempo per cercare di trovare vie di mediazione. Il Regno Unito manifestava l'esigenza di poter mostrare al proprio Parlemnto di aver ottenuto alcune cose", ha ricordato riferendosi all'esclusione decisa da Cameron. "La discussione sul ruolo del mercato unico - ha aggiunto - comunque ha lasciato qualche tratta positiva. Non si parla più solo di disciplina di bilancio ma anche di approfondimento del mercato". Sul fondo Efse ha spiegato che "aveva dimostrato problemi di carattere operativo" e che "su richiesta stessa dell'Efsf la Bce ha deciso di essere disponibile a svolgere l'azione di agente, stesso ruolo anche per gli Esm di prossima nascita. E' un fatto tecnico - ha aggiunto Monti -, non credo che ci sia dietro un significato politico. La Bce ha deciso di essere il più di aiuto possibile per la solidità dell'euro senza mettere in discussione quei canoni che il suo trattato prescrive". Merkel e Draghi - Secondo Angela Merkel, con l'accordo raggiunto "l'euro riconquuisterà credibilità. Ho sempre detto che i 17 Stati della zona euro - ha proseguito la Cancelliera - devono riconquistare credibilità e penso che questo possa accadere, accardrà, con la decisione di oggi". Per il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, la decisione è un passo avanti verso "una fiscalità compatta necessaria se la zona euro vuole emergere più forte da due anni di trubolenze. Siamo arrivati a conclusioni che dovranno concretizzarsi meglio nei prossimi giorni - ha aggiunto -, siamo vicini all'accordo per il patto fiscale, una buona base per una disciplina nella politica economica dei Paesi membri".

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