C'è anche l'aumento dell'Irpef: ecco quanto paghi
La quota base dell'addizionale passa allo 0,9% all'1,23% e il balzello vale già da undici mesi: si applica dall'anno di imposte 2011
Le sorprese del decreto "salva-Italia" del governo Monti non finiscono mai. L'ultima riguarda l'Irpef regionale, altro tassello che costituisce la maxi-stangata. Secondo la legge era "congelata" ormai da tre anni e poteva essere innalzata solo per coprire i buchi della sanità. In verità è già cresciuta da 11 mesi a questa parte. Il motivo? La manovra di Monti, che porta dallo 0,9% all'1,23% la quota base dell'addizionale Irpef regionale, su cui i governatori possono applicare le loro "maggiorazioni", ha stabilito che la misura è retroattiva. La novità, che aumenta del 36,7% la base del prelievo regionale sui redditi, si applica infatti a decorrere dall'anno di imposta 2011 (e coinvolge anche Regioni autonome e le Province di Bolzano e Trento). Le cifre - L'Irpef regionale, a differenza di quella comunale che distingue tra acconto in corso d'anno e quota a saldo, si paga interamente nell'anno successivo a quello a cui si riferisce, rispettando così lo Statuto dei contribuenti. Ma nella formula presentata da Mario Monti, la novità peserà già sui cedolini paga di gennaio, sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati. L'impatto della novità è proporzionale al reddito: andrà dai 33 euro di chi ne dichiara al Fisco 10mila, fino ai 660 euro chiesti a chi ne dichiara 200mila. Per un reddito pari a 40mila euro la richiesta aggiuntiva sarà di 132 euro. Per i lavoratori autonomi la situazione è differente. Nel loro caso l'accelerata sull'Irepf locale comincerà a pesare da giugno 2012: con un reddito dichiarato da 40mila euro la nuova Irpef regionale imporrà un contributo di 132 euro. Se invece il reddito sale a 100mila euro, la doppia mossa costerà, a giugno, un versamento aggiuntivo prossimo ai 6.500 euro. Differenze tra le Regioni - Il balzello è uguale per tutte le Regioni, ma andrà a incidere su differenti situazioni di partenza: non tutte i governatori, infatti, hanno mantenuto il medesimo livello di prelievo. In Lombardia l'addizionale regionle è progressiva e contiene nello 0,9% (che passa all'1,23%) una richiesta fino a 15.493 euro, per poi salire fino all'1,4 per cento. Per fare un esempio, un reddito da 45mila euro ha pagato fino ad oggi ogni anno 537 euro, e ora ne dovrà sborsare 650. In altre Regioni - quali Campania, Calabria e Molise - il cattivo bilancio della sanità ha imposto di sforare il tetto dell'aliquota. Così, nel nuovo sistema architettato da Monti, il conto per lo stesso reddito di 45mila euro anni sarà di 913,5 euro.