Crolla la Borsa: -4,29% Spread vola a 442 punti
Pesante passivo per la Borsa milanese: pesa l'incertezza nell'Eurozona. Vendite sui bancari. A picco Finmeccanica
La scelta della Bce di tagliare il costo del denaro è arrivata in una nuova giornata nervosa per i listini del Vecchio Continente, che scontano l'attesa per le decisioni che si attendono dal vertice Ue di Bruxelles, da cui potrebbero dipendere le sorti della moneta unica: in chiusra i listini registrano perdite impressionanti. L'apertura delle principali piazze affaristiche era stata positiva, poi è scattata l'altalena: primo tuffo sotto la parità, il recupero, e ancora il passaggio in negativo. Dopo la comunicazione di Draghi sul costo del denaro, le Borse hanno ricominciato a guadagnare terreno. Intorno alle 14.40 a Piazza Affari l'indice Ftse Mib prendeva lo 0,40%, mentre l'All Share lo 0,32 per cento. Il crollo di Piazza Affari - Subito dopo la conferenza stampa di Draghi, Milano è letteralmente crollata: intorno alle 15.25 il Ftse Mib lasciava il 2,15% mentre l'All Share 2 punti percentuali secchi. Il passivo si è ulterioremente allargato e a fine giornata Milano è affondata: l'indice Ftse Mib ha perso il 4,29% sprofondando sotto quota 15mila punti (a 14,979) mentre l'All Share ha perso il 3,85% a 15.763 punti. Chiusura in ribasso per le principali Borse europee. L'indice Ftse 100 di Londra ha perso l'1,14% a 5.483,77 punti, il Dax di Francoforte ha lasciato il 2,01% a 5.874,44 punti e il Cac 40 di Parigi ha cedutoil 2,53% a 3.095,49 punti. A Madrid, l'indice Ibex ha segnatoun ribasso del 2,12% a 8.461,2 punti. Spread vicino a quota 450 - A pesare sulla giornata borsistica, come detto, il pessimismo circa la possibilità che nel corso del vertice Ue si raggiunga una soluzione alla crisi dell'Eurozona. Inoltre, la Bce ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'area della moneta unica: le nuove stime parlano di una forchetta che oscillerà tra un calo dello 0,4% e un incremento di 1 punto percentuale, le precedenti stime di settembre comprendevano l'oscillazione tra una crescita dello 0,4 e del 2,2 per cento. Ovvia la tensione sui titoli di Stato. Lo spread tra i Btp e il Bund tedesco decennali, in mattinata, era tornato a quota 388. poi una vera e propria galoppata. Prima il differenziale che misura il livello di rischio ha sfondato quota 400, per poi giugere all'impressionante quota di 442 punti base. Crolla Finmeccanica, vendite sui bancari - Per quel che riguarda i titoli, a Piazza Affari nuova giornata pesantissima per Finmeccanica (-9,37% a 3,016 euro). Fitch ha abbassato mercoledì il rating di Finmeccanica da 'BBB' a 'BBB-' con outlook negativo, per "i rischi materiali nell'esecuzione del piano di ristrutturazione aziendale". Nel resto del paniere principale raffica di vendite anche per Fiat (-3,34%), Fiat Industrial (-7,09%), Exor (-4,42%), FonSai (-9,64%), Mediaset (-5,05%) e Atlantia (-3,53%). Limita le perdite Pirelli (-0,37%). Sul comparto bancario pesa la decisione di Standard & Poor's di mettere sotto CreditWatch per un possibile downgrade il rating di alcune delle principali banche italiane. Giornata in rosso, dunque, per quelle banche, tra cui figurano Unicredit (-7,2% a 0,747 euro), Intesa Sanpaolo (-8,92% a 1,184 euro), Banca Montepaschi (-9,15% a 0,265 euro), Ubi Banca (-7,12% a 3,132 euro), Mediobanca (-10,42% a 4,564 euro), Banco Popolare (-6,15% a 0,954 euro) e Banca Popolare di Milano (-6,28% a 0,280 euro).