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Stipendi d'oro al Policlinico Marrazzo rinviato a giudizio

Nuovi guai per l'ex governatore del Lazio: accusato di abuso d'ufficio, andrà a processo

Giulio Bucchi
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Nuovi guai per Piero Marrazzo. Ieri il gup di Roma ha deciso il rinvio a giudizio per l'ex presidente della Regione Lazio. L'accusa, come aveva richiesto il pm Roberto Felici, è abuso d'ufficio per gli stipendi gonfiati destinati ad alcuni dirigenti del policlinico di Tor Vergata. Fatti che risalgono al 2008, quando l'ex governatore rivestiva anche il ruolo di presidente della Fondazione “Policlinico Tor Vergata”. Sotto processo anche l'ex rettore dell'ateneo, Alessandro Finazzi Agrò, e tre attuali manager dell'azienda sanitaria: Enrico Bollero, direttore generale, quello amministrativo Mauro Pirazzoli e il direttore sanitario Isabella Mastrobuono. La prima udienza del dibattimento è già stata fissata per il 23 marzo prossimo, davanti ai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale. Secondo il pm Felici la direzione della struttura ospedaliera avrebbe violato i tetti massimi retributivi, beneficiando di compensi e premi maggiori (ben oltre il limite stabilito dalla legge), grazie alla complicità del rettore dell'epoca e di Marrazzo. Nell'ultimo contratto, infatti, l'ex governatore avrebbe assegnato al direttore generale quasi 52mila euro in più di quanto previsto dal tetto massimo di spesa, per un compenso annuo di oltre 206mila euro contro i 154mila previsti dalla legge. Stesse cifre nel contratto stipulato tre anni prima dal rettore Finazzi Agrò, rimasto alla guida dell'ateneo fino al 2008, e a Bollero. Gli avvocati difensori di Marrazzo si sono detti «stupiti e meravigliati per la decisione presa dal gup, perchè nell'operato del nostro assistito non c'è stata alcuna violazione di legge. Marrazzo si è limitato, nel corso del primo cda della Fondazione, a rinnovare un contratto già esistente per la garantire la gestione amministrativa del Policlinico». Questo è vero, ma il gup deve avere considerato che chi rinnova un contratto illegittimo è ugualmente responsabile rispetto a chi lo stipula per la prima volta. Infatti il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per Marrazzo, ma anche per chi lo aveva preceduto. Si tratta dell'ex rettore Finazzi Agrò, che a marzo siederà al banco degli imputati per concorso in abuso d'ufficio. Il primo a mettere nero su bianco l'accordo gonfiato, invece, non è perseguibile: la sua posizione è prescritta. di Roberta Catania

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