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Arrestato il capo dei casalesi Lui ironico: ha vinto lo Sato

Preso Michele Zagaria, il boss della camorra latitante da 16 anni. Era nascosto in un bunker in provincia di Caserta

Lucia Esposito
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«Basta, non sfondate, sono qui. Mi arrendo». Quando ha capito che non c'era più nulla da fare la voce di Michele Zagaria si è sentita dal sottosuolo mentre invocava la polizia di non sfondare più il pavimento perchè si sarebbe consegnato spontaneamente. Si nascondeva in un bunker sotterraneo in via Mascagni, a Casapesenna, il paese dei Zagaria, dal quale non si è mai allontanato in 15 anni di latitanza. Il capo storico del clan dei casalesi è stato arrestato. Il boss si nascondeva in provincia di Caserta, in un bunker a Casapesenna, il suo paese di origine. Il ricercato numero uno dei capi dei casalesi, si è sentito male quando ha visto arrivare poliziotti e carabinieri. E' stato necessario l'intervento di un'ambulanza. Tutto il paese del casertano è ora circondato dalle forze dell'ordine. Ma le reazioni nella cittadina del boss non sono incoraggianti. Il boss fuori dal covo: guarda la fotogallery Guarda la foto gallery dell'arresto Guarda il video dell'arresto La cattura - Quando, intorno alle 11.30, c'è stata la certezza che nella villetta a Casapesenna di via Mascagni annessa a un fondo agricolo c'era il superaltitante Michele Zagaria, da oltre 15 anni la 'primula rossa' della camorra, l'entusiasmo ha perso i poliziotti che partecipavano all'operazione e si è manifestato in grida, pacche sulle spalle e abbracci. Il boss era nascosto in un bunker cui si accede da un cunicolo all'interno di una villetta che è stata circondata per tutta la notte tra il 6 e il 7 dicembre dagli uomini dello Sco e delle squadre mobili di Caserta e Napoli.  Zagaria, uscito dall'abitazione, è stato colto da malore. Per questo è intervenuta un'ambulanza del 118. Detto 'Capastorta', il capo dei Casalesi è l'ultimo del clan a essere catturato. A novembre 2010, infatti, era finita la latitanza di Antonio Iovine, detto 'o ninnò, catturato dalla Mobile di Napoli, e a gennaio dell'anno precedente i carabinieri avevano preso Giuseppe Setola. Con la cattura di Michele Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi, l'unica rimasta dopo l'arresto di Antonio Iovine». Lo dice all'Adnkronos il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, commentando l'arresto di Michele Zagaria, numero uno dei Casalesi, catturato a Casapesenna, in provincia di Caserta. Le reazioni - Zagaria, mai sposato, nessuna compagna ufficiale, niente figli, nessun telefono cellulare, nessuna passione per il lusso, è considerato il re del cemento, per la sua capacità di capillare penetrazione anche a livello nazionale negli appalti pubblici e non. Dopo i tre gradi di giudizio del processo Spartacus, il boss è stato condannato all'ergastolo.   "E' una straordinaria notizia, merito della magistratura e delle forze dell'ordine cui va il mio plauso convinto", ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha aggiunto: "Magistratura e forze dell'ordine stanno facendo un lavoro straordinario per scardinare la più potente organizzazione criminale, quella dei Casalesi che è collegata a Cosa Nostra". Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si è congratulato con il capo della Polizia, Antonio Manganelli, per l'operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, eseguita dalla Questura di Napoli e Caserta e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato: "La cattura di Zagaria - ha dichiarato - è un grandissimo successo dello Stato non solo rispetto al clan dei casalesi, ma all'intera organizzazione camorristica e si è reso possibile grazie allo straordinario lavoro e impegno delle forze dell'ordine e della magistratura".

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