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Lo sfogo dell'assessore: "Roberto ebreo e comunista"

Luigi Tuccio (Pdl) si lascia andare su Facebook e attacca Benigni per il maxi-compenso per la canzoncina

Andrea Tempestini
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Un affondo durissimo contro Roberto Benigni, definito "un comunista e un ebreo". Così l'assessore comunale all'Urbanistica di Reggio Calabria, Luigi Tuccio, del Pdl. L'assessore, vicino al governatore Giuseppe Scopelliti, si arrabbia per il maxi compenso offeto al comico toscano: "Abbiamo pagato Benigni per fargli fare l'ennesima filippica contro Berlusconi e la lode della merda! Comunista ebreo miliardario e senza contenuti!". Comprensibile l'incazzatura per i 400mila euro corrisposti a Benigni che di nuovo, in tivvù, ci ha offerto poco e nulla (anzi, ha ricicciato la canzoncina sugli escrementi che appartiene al suo mesozoico artistico). Meno comprensibili i toni coloriti scelti da Tuccio nello sfogo affidato Facebook (mai fidarsi dei social network...). Botta e risposta - Subito sono piovute critiche contro l'assessore. Il segretario reggino del Pdci, Ivan Tripodi, si è detto "letteralmente nauseato e schifato. Si tratta di comportamenti e atteggiamenti di chiaro stampo antisemita e anticomunista". Quindi la replica di Tuccio: "Non ho difficoltà a definire ebreo chi è miliardario ed ostenta umiltà e parsimonia in un contesto che non gli è consono. Il fatto che io non provi simpatia verso il popolo ebreo non credo sia un'offesa". Diliberto generalizza - Quindi l'intervento dell'altro comunista, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, che tira in ballo l'intero Popolo della Libertà: "Lo abbiamo sempre detto e oggi lo ripetiamo con prove inconfutabili. Si definsicono del Pdl, ma gratta gratta e al di là di finte abiure, escono fuori i fascisti che sono sempre stati". Troppo facile notare come il signor Diliberto faccia di tutta l'erba un fascio, coinvolgendo in una sterile polemica l'intero popolo azzurro che non si è mai lasciato andare a frasi discutibili su Facebook. "Non sono razzista" - Dopo il mare di polemiche la parziale retromarca di Luigi Tuccio. "Allora sia chiaro - si affida ancora a Facebook -: chiedo scusa a chi nel 2011 si sente offeso perché ho definito Benigni ebreo. Non sono razzista, anzi sono tollerante e predico l'eguaglianza tra gli uomini. Evidentemente ho sbagliato a scrivere. Per quanto mi riguarda però la tv di Stato non può pagare un grande artista (perché resta tale) per fargli fare la canzone sulla cacca".

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