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Strauss-Kahn vero bipartisan Beccato nel parco dei trans

Si scopre che l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale fu pizzicato in una retata che risale al 2006

Andrea Tempestini
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Fuori dai palazzi del potere e della politica, Dominique Strauss-Kahn è davvero uomo «trasversale». Il vizietto incontrollabile l'ex presidente del Fondo monetario internazionale era ormai appurato: «Sono malato di sesso e le donne mi hanno rovinato la carriera», aveva dichiarato il Casanova transalpino in un maldestro tentativo di smacchiare la sua reputazione dopo le due inchieste per stupro tra New York e Parigi (accusa ritirate negli Usa, prescrizione per il caso Banon in Francia). Quello che non si conosceva, era la varietà degli appetiti dell'allegro Dominique. Sembra infatti che sotto le lenzuola Dsk sia molto più bipartisan che in politica. Come confermato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno, Claude Guéant, l'arrapato Dominique era stato fermato dalla gendarmeria parigina nel 2006 durante una retata anti-prostitute. La storia - rimasta sepolta per cinque anni (come insegna l'«altra» dottrina Mitterrand, quella che zittisce la stampa francese sulle scappatelle dei politici) - ha fatto però scalpore perché avvenuta nel Bois de Boulogne: lo splendido parco in riva alla Senna che di notte si trasforma nel regno dei transessuali. «Strauss-Kahn non era seguito. Non è colpa della polizia se lui era lì quella notte», ha aggiunto il ministro Guéant per smentire ipotesi complottistiche da parte di DSK. «Era solo un normale controllo, Strauss-Kahn e la moglie abitano nelle vicinanze da 15 anni e sono stati fermati molte volte», è stata la replica dell'avvocato dell'ex presidente del Fmi. Guardando ai particolari gusti della gauche nostrana - tipo Marrazzo - non è impossibile immaginare che anche il democratico Dominique cadere «in tentazione». E comunque non si capisce come mai un politico di spicco con una famosa consorte (la presentatrice tv Anne Sinclair) non preferisca evitare il parco di sera come qualunque altro cittadino.  «La prostituzione mi fa orrore», ha proclamato qualche giorno fa Strauss-Kahn. Un'affermazione pesante da parte di uno dei personaggi accusati di aver partecipato ai festini dell'hotel Carlton di Lille con escort pagate da un importante imprenditore finito in manette. Intanto, mentre Abel Ferrara prepara un film sullo scandalo con Gérard Depardieu nei panni di Dsk, l'ex candidato socialista continua a disegnare complotti ai suoi danni a beneficio della stampa. L'ultima teoria si basa sul legame sospetto tra il presidente Nicolas Sarkozy e Sébastien Bazin, uno dei direttori della linea di alberghi a cui appartiene il famigerato hotel Sofitel di New York (l'albergo dove si è consumato il rapporto sessuale con la cameriera che ha scatenato lo scandalo). Ma i due si sono conosciuti nel 1993, quando da sindaco di Parigi Sarkò collaborò alla liberazione della figlia di Bazin e altri 20 bambini tenuti in ostaggio in un asilo. di Francesco Perugini

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