Manovra, come fanno cassa: su 20 miliardi 18 son di tasse
Dalla casa 11 mld, 2 dall'imposta sullo scudo e uno dalla patrimoniale. Salirà l'inflazione. Liberalizzazioni? Svanite
Le cifre, come spesso accade, sono ben diverse da quelle illustrate dal governo, peraltro in maniera non proprio dettagliata, nel corso della lunghissima conferenza stampa di domenica sera. E non si tratta di sorprese molto gradite. Anzi. Dalle tabelle sui saldi allegate alla relazione tecnica della manovra sbarcata ieri alla Camera, ad esempio, si apprende che le misure consentiranno nel 2012 di ridurre il deficit di 20,2 miliardi. Per arrivare a questa somma, tenetevi forte, il contributo delle nuove tasse sarà di 17,9 miliardi a fronte di tagli che si fermano a 2,3 miliardi. Alla faccia dell'equità. Il rapporto entrate e uscite si smussa un po' nel corso degli anni successivi. Ma il peso del fisco resta comunque assai rilevante. Il valore della manovra netta a regime nel 2014 sarà di 21,4 miliardi, con maggiori entrate per 12,1 miliardi e minori spese per 9,3. In realtà, al conto mancano i soldi necessari per coprire i tagli previsti dalla delega fiscale varata dal precedente governo. Risultato: si aggiungono 13,1 miliardi nel 2013 e 16,4 miliardi nel 2014, con la manovra che sale rispettivamente a 34,4 e 37,8 miliardi. Volete sapere da dove arrivano le risorse aggiuntive? Dalla stangata sull'Iva, che aumenterà di due punti (sia quella al 10% sia quella al 21%) dal primo ottobre 2012 e dello 0,5% dal primo gennaio 2014.Ma l'elenco delle tasse è lungo. E leggere nero su bianco nella relazione tecnica l'impatto complessivo delle singole misure fa una certa impressione. La voce principale delle entrate è quella relativa alla stangata sulle abitazioni. La nuova imposta municipale darà 3,8 miliardi di gettito dalle prime case, ai quali si aggiungono 18 miliardi sugli altri immobili. Il totale è di 21,8 miliardi dai quali sottrarre 9,2 miliardi che già arrivano dall'Ici a normativa vigente e 1,6 miliardi all'Irpef. Il conto complessivo, salatissimo, di 11 miliardi. Effetto shock anche per la tassa sul carburante. Al contrario del previsto aumento dal primo gennaio, le aliquote su benzina e diesel salgono da subito con rincari, Iva compresa, di 9,9 centesimi per la benzina e 13,6 per il diesel. Il ”ritocchino” a regime nel 2014 produrrà un gettito di 4,6 miliardi. Non leggero sarà anche il contributo che si pagherà sugli estratti conti bancari e i bolli sui titoli finanziari: vale poco più di un miliardo. Dal bollo dell'1,5% sui capitali che hanno aderito nel passato allo scudo fiscale lo stato incasserà circa 1 miliardo con la prima rata che si pagherà a febbraio 2012 e un altro nel 2013. Ha un valore più etico che concreto, invece, la tassa sul lusso: il superbollo auto frutterà 168 milioni, il balzello sui posti barca 200 milioni, l'imposta sugli aeromobili 85 milioni. Anche i pensionati faranno la loro parte. Lo stop dell'adeguamento al caro-vita riguarderà il 76% dei trattamenti previdenziali con un risparmio per le casse dello Stato di 3,8 miliardi nel 2012 e di 6,7 nel 2013 e 2014. Anche se ieri il ministro Fornero, che ha annunciato lo stop ai trattamenti di anzianità dal 2018, si è detta disponibile, a parità di saldi, a rivedere le indicizzazioni. Oltre all'ampio capitolo delle lacrime e del sangue c'è anche, fortunatamente, qualcosa di più allegro. Le imprese avranno con la deducibilità dell'Irap, circa 1,6 miliardi nel 2012. Lo sconto sale a 3,5 miliardi nel 2013 e a circa 3 miliardi nel 2014. Il nuovo meccanismo per favorire la capitalizzazione delle imprese, chiamato Ace, vale invece 950 milioni il primo anno, 1,4 miliardi il secondo e 2,9 miliardi nel 2014. Corsia preferenziale per donne e giovani sotto i 35 anni. Le imprese che li assumeranno a tempo indeterminato avranno la possibilità di dedurre 10.600 euro per ogni lavoratore. Lo sconto sale a 15.200 nelle regioni del Sud. Tra le novità spuntate ieri c'è poi la conferma per il 2012 della detrazione fiscale del 55% prevista per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici e lo stop ai contributi per l'editoria dal 31 dicembre 2014. La normativa sarà ridisegnata già dal gennaio 2012. Addio, poi, agli incroci nel mondo della finanza. Sarà vietato ai titolari di cariche in imprese operanti «nei mercati del credito, assicurativi e finanziari di assumere o esercitare analoghe cariche in imprese concorrenti». Brutte notizie anche per i manager dalle buonuscite milionarie, che vedranno il loro tfr sopra il milione tassato al 43%. Alla voce regali, infine, spuntano nuovi fondi nel 2012 per l'Accademia dei Lincei (1,3 milioni) e l'Accademia della Crusca (700mila euro). Le risorse sono collocate tra le «esigenze indifferibili». di Sandro Iacometti