Volo fa il divo e snobba i fan "Basta insulti, via da Facebook"
Fabio, attore e scrittore dal successo facile. Ma se ripudia il pubblico per qualche critica...forse si è montato la testa
Un divo. Vanitoso e capriccioso. Un eterno Peter Pan. Fabio Volo alla soglia dei 40 continua a vestire i panni del giovanotto di 25 anni: jeans, camicia e maglioncino a V. Una scelta di stile (casual) a voler sottolineare: «Sono uno come voi, uno come tanti». Per poi uscire allo scoperto e mostrare la spavalderia di chi si sente arrivato dopo aver fatto radio, tv, cinema e scritto libri. Un personaggio ormai, che ci piaccia o no, anche se non si sa bene se si prenda sul serio, o se nemmeno lui sa come abbia fatto ad avere così tanto successo. Tant'è che bastano poche critiche per farlo salire sul carro dell'intolleranza. E mostrare il lato un tantino arrogante ai suoi fan di Facebook, a cui probabilmente deve molto. Ovvio che quelli che passano le giornate a rincorrersi sui Social Network sono gli stessi che amano i film e i libri di Fabio Volo. Gli stessi che si ritrovano e si identificano con i personaggi delle storie banalotte del Volo scrittore. Che non inventa nulla, ma macina e miscela gli ingredienti di una generazione di mezzo di cui abilmente intercetta quel mormorio che pulsa ogni giorno ai semafori, in metropolitana, in ufficio, nei bar e nelle discoteche. Ma ecco il divo Volo, un po' sotto pressione - a pochi giorni dall'uscita del nuovo film “Il giorno in più” tratto da un suo libro, che lo vede, fra l'altro, nel ruolo di attore protagonista (voleva fare anche la regia), e del suo ultimo libro “Le prime luci del mattino” (ha venduto circa 700 mila copie nel giro di poche settimane ) - che si fa prendere la mano dalla “piazza” virtuale più famosa del momento, e resta coinvolto in uno scatenato tam tam mediatico partito dalla pagina Facebook ufficiale de “Il volo del Mattino”, la trasmissione di Radio Deejay a cura dell'ex “Iena”. Troppe critiche per Fabio Volo. Non le regge. E abbandona. Annuncia la decisione di non volersi più occupare della pagina Facebook, dove sono apparsi messaggi di critica al suo film e anticipazioni sulla trama. Sembra che i messaggi siano stati prontamente cancellati per evitare di svelare le parti chiave della pellicola appena uscita. I frequentatori della pagina Facebook hanno però accolto male questa forma di “censura” e hanno preso ad attaccare lo scrittore con frasi al vetriolo. Stanco dei commenti sgradevoli Fabio Volo comunica di lasciare la gestione diretta della pagina “Il Volo del Mattino”, ma anche di non volersi più confrontare con i sui fan di Facebook. La sua presa di posizione non è piaciuta al popolo dei Social Network che ha continuato a criticarlo aspramente. Alcuni utenti hanno puntato il dito sulla possibile “censura” messa in atto sul profilo Facebook da parte dello stesso attore e conduttore, mentre altri hanno visto in tale atteggiamento, un tentativo da parte di Fabio Volo di “rimuovere” le critiche mosse nei suoi confronti. Un terzo gruppo di internauti ha invece apprezzato la scelta fatta dal conduttore. Che è quindi nuovamente intervenuto nella “discussione” cercando di chiarire l'episodio. Ma alla fine, l'addio: «Scusate ragazzi io non ho tempo di stare a fare la guardia su Facebook. A questo punto fate quello che vi pare. Quelli che non hanno visto il film o non hanno letto il libro mi auguro che facciano come me. Non mi occuperò più di questa pagina. Ciao». Non basta il messaggio di Fabio Volo per placare gli animi. I cinguettii degli utenti di Twitter appaiono anche più velenosi di quelli apparsi poche ore prima su Facebook. Un po' come successe a Vasco Rossi per la vicenda “Nonciclopedia”: il popolo della rete si è compattato criticando e attaccando Fabio Volo. Quello che un tempo rendeva un personaggio famoso inarrivabile, misterioso, e per questo ancor più divo, oggi non esiste più. Su Internet sono tutti comuni mortali che ricevono applausi e attacchi secondo gli umori e i malumori di giornata. Sono pagine virtuali senza filtri, che vengono scambiate per quelle dei diari personali e più intimi. E dove si dimentica che tutto ciò che viene scritto in un momento di rabbia o di debolezza non si può più cancellare, ma resta per sempre. di Daniela Mastromattei