Silvio mette al muro Mario "Fiducia o non ti voto"
L'ex premier avverte: "Siamo leali, ma senza fiducia la manovra non verrà approvata". Bossi durissimo: "E' tutto da buttare, battaglia persa"
Ha ascoltato attento, poi è partito all'attacco. Silvio Berlusconi non lascia spazi di manovra al premier Mario Monti, che oggi ha riferito alla Camera e al Senato sulla manovra lacrima e sangue, e uscendo dall'Aula si è lasciato sfuggire una frase sibillina: "Devono porre la fiducia altrimenti non credo che ci sia la possibilità di approvare la manovra". Logica e matematica parlamentare vuole, dunque, che oltre a Lega e Idv (i partiti più critici con il governo), anche parti del Pdl decidano nelle prossime ore di non dare il sostegno ai tecnici. "Questa manovra - ha spiegato il Cavaliere - contiene diverse cose su cui non siamo aperti, tuttavia il problema non è una singola parte ma la necessità di approvare l'intera manovra per la situazione che si è creata. Quindi noi sosteniamo questo governo lealmente e continueremo a sostenerlo. Ma - ha aggiunto - ci saranno dopo il lavoro in commissione delle cose su cui non avremo opinione positiva". La reazione del parlamento - E mentre mezzo Pdl continua a premere perché l'ex premier stacchi la spina al governo tecnico, almeno ufficialmente il capogruppo Fabrizio Cicchitto hja espresso giudizio tiepidamente positivo: "La manovra grosso modo rispetta l'impianto della nostra, ma noi non avremmo reinserito l'Ici". Assolutamente categorico il no della Lega: "E' tutto da buttare", taglia corto il capogruppo Marco Reguzzoni, mentre il leader Umberto Bossi usa l'arma dell'ironia: "Monti si è nominato eroe della salvezza in una guerra già persa dall'Italia. Ci sarebbe bisogno di creare posti di lavoro, ma Mario Monti non lo sa fare. Questo governo non ne è capace". Mentre Pier Ferdinando Casini (Udc) rivendica il ruolo della politica ("Non ci sentiamo commissariati, la dignità del Parlamento si difende con i fatti non con le parole") pur facendo autocritica ("Questo governo si assume l'onere di fare ciò che noi non abbiamo saputo fare. La politica può scegliere lo scaricabarile o scegliere l'impegno e la responsabilità. Noi abbiamo scelto quest'ultima"), il Pd per bocca di Dario Franceschini assicura il proprio sì chiedendo più giustizia sociale: "Da oggi in poi, basta con le furbizie. Presidente Monti, quella forza che le diamo oggi, la usi per far valere la nostra voce in Europa. Usi i sacrifici dolorosi richiesti agli italiani per far valere la nostra voce sui tavoli europei". Con la Lega si schiera in parte anche Italia dei Valori: "Qui l'equità la vede solo lei, presidente del Consiglio - attacca Massimo Donadi -. Ci sono troppe tasse, che graveranno su chi è già tartassato. Non mettete la fiducia e accettate il dibattito in parlamento, altrimenti l'Idv voterà no alla manovra".